Quando si parla di lavoro, si pensa spesso alle competenze e si tralascia la sfera umana.
I dipendenti vengono visti come numeri che devono produrre un fatturato e non si pensa realmente (per quanto molte aziende affermino, a parole, di investire sul capitale umano) che dietro vi sono persone con sentimenti ed emozioni che a volte risultano difficili da gestire.
Lo stress prolungato nel tempo può così portare, se non preso in tempo, a sviluppare una depressione da lavoro.
La depressione è oggi il disturbo più diffuso, insieme ai disturbi di ansia, e si manifesta con specifici sintomi. Solitamente a coglierne i primi segnali sono proprio i datori di lavoro che si rendono conto del cambiamento dal comportamento anomalo del dipendente.
Ma perché un dipendente può arrivare a sperimentare una depressione a lavoro?
Secondo la psichiatra Rashmi Parmar “qualsiasi posto di lavoro o lavoro può essere una potenziale causa o un fattore che contribuisce alla depressione a seconda del livello di stress e del supporto disponibile sul posto di lavoro.”
Dunque alla base può esserci il lavoro, ma ancor di più è l’ambiente lavorativo che causa o peggiora i sintomi della depressione.
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Come si manifesta la depressione in un lavoratore? E a quali segnali occorre prestare attenzione?
Vediamo qui di seguito quali sono:
Sempre secondo Parmar, tra gli altri segnali più comuni di una depressione da lavoro abbiamo:
Inoltre, come afferma l’OMS un ambiente di lavoro negativo può portare a sperimentare:
Ma in quali situazioni si può generare tale disturbo?
Tra i fattori di rischio in ambito lavorativo possiamo includere la presenza di:
A queste possono aggiungersi:
Tra i fattori di rischio, specialmente nell’ultimo periodo di pandemia, si è aggiunto il lavoro da remoto, che ha contribuito ad eliminare il confine tra vita privata e professionale, generando sentimenti negativi, pur restando a casa propria.
I sentimenti prevalenti in chi lavora da casa sembrano essere proprio la solitudine e l’isolamento, soprattutto se manca una routine sana.
Più dell’80% delle persone con depressione può essere trattato con successo. Per contrastare il problema, però, è importante prenderne consapevolezza e quindi effettuare una diagnosi precoce.
Ma senza un riconoscimento dei segnali e un supporto adeguato è difficile superarla.
Il dipendente deve essere a conoscenza dei rischi che corre e ci dovrebbero essere dei canali ai quali accedere per chiedere aiuto. Ma diciamolo con onestà, quante aziende si preoccupano realmente della salute psicologica dei dipendenti in tal senso? Veramente poche!
Se poi a questo si aggiunge anche il fatto che è insolito che un dipendente chieda aiuto per il timore dell’impatto che questo potrebbe avere sul posto di lavoro, appare chiaro il motivo per il quale è una delle problematiche più diffuse in azienda.
Cosa può fare il datore di lavoro in questi casi?
Sicuramente può dare al dipendente orari di lavoro flessibili che aumentano anche la produttività del lavoro stesso.
Fondamentale è anche che interagisca con il dipendente evitando che si isoli anche dagli altri colleghi. Diverse ricerca dimostrano infatti che le relazioni sociali sul posto di lavoro fungono da cuscinetto contro la depressione.
Ancora può essere utile semplificare il lavoro, suddividendo i progetti grandi in attività più piccole e più gestibili da un punto di vista cognitivo.
È importante anche fornire ricompense, utili nel rafforzare il senso di auto-efficacia, nell’avere aspettative positive e fiducia in se stessi.
In linea con quanto detto è fondamentale condividere le scadenze con i dipendenti, tenendo conto che troppe urgenze in poco tempo rischiano di schiacciali. In tal senso è opportuno condividere meno scadenze a breve termine così da ridurre le emozioni negative.
Un’altra cosa molto utile che può fare il datore di lavoro è concentrarsi sui risultati positivi e cercare di criticare meno. Questo per rafforzare la motivazione intrinseca nei dipendenti.
Conoscere i punti di forza dei propri dipendenti permette di assegnare incarichi coerenti con le capacità e aiuta a ridurre i livelli di depressione a lungo termine dei dipendenti che ne sono affetti.
Molto importante, ricordiamolo ancora una volta, è essere attenti al modo in cui si interagisce con un dipendente depresso e tenere a mente che questa è una vera e propria malattia e che riguarda il dipendente che deve essere aiutato anche mettendo a disposizione dei programmi di assistenza o altre risorse in modo gratuito.
In generale, è fondamentale cercare di creare un ambiente di lavoro il più positivo possibile per prevenire e aiutare chi presenta una depressione lavorativa.
Non dimentichiamo, infine, che è importante anche cercare di creare una cultura di diffusione della consapevolezza e riduzione dello stigma associato ai disturbi della salute mentale anche sul posto di lavoro.
In questo modo le persone saranno più incoraggiate a chiedere aiuto, senza nutrire pregiudizi.
Da dipendente, se hai il minimo sentore di depressione non esitare a chiedere aiuto: parla con il tuo superiore, magari un cambiamento di incarico può aiutarti a ridurre la sintomatologia.
Se la tua azienda mette a disposizione un programma di assistenza ai dipendenti puoi anche chiedere aiuto al dipartimento delle risorse umane.
Fuori dall’ambiente di lavoro, invece, potete provare a chiedere aiuto ad un esperto psicologo psicoterapeuta da vivo od online.
Per ridurre la sensazione di malessere può essere utile:
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