L’abuso psicologico ed emotivo è un qualsiasi atto (azioni, parole, minacce, intimidazioni) diretto o indiretto che ha come obiettivo quello di controllare, isolare e/o spaventare l’altro, fino a causargli un danno psicologico (forte dolore o trauma) o a porlo in uno stato di sottomissione.
Gli atti di violenza psicologica ed emotiva sono distribuiti lungo un continuum dove ad un estremo troviamo l’aggressione psicologica (es. urla, insulti, diffamazione e minacce di morte o di danneggiamento) e all’altro abusi più gravi, quali atti coercitivi (es. comportamenti volti a creare isolamento, costrizione o sopraffazione tirannica, tale da escludere ogni possibilità di reazione).
Essendo un tipo di violenza “invisibile”, a differenza di quella fisica, può risultare nascosta anche per anni, pur lasciando segni devastanti su chi la subisce.
Questa forma di violenza agisce facendo sentire l’altro inadeguato e minando la sua autostima, la fiducia che ha di sé, al fine di creare una dipendenza psicologica.
L’abuso emotivo e psicologico, a differenza della violenza domestica che avviene in modo isolato, ma che lascia prove fisiche evidenti, spesso risulta difficile da individuare perché si diffonde gradualmente, goccia a goccia, attraverso le interazioni quotidiane e seguendo il principio della rana bollita:
Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda, nel quale nuota tranquillamente una rana.
Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale.
Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa.
L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla.
Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.
Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50°, avrebbe dato un forte colpo di zampa e sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.
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La violenza psicologica è spesso agita all’interno della coppia nei confronti del partner e può essere accompagnata da quella fisica.
Una violenza molto sottile, che agisce in modo subdolo e che ha come scopo quello di controllare il partner e la sua vita.
Uno dei migliori test di abuso emotivo è confrontare le qualità della tua relazione con quella di una sana.
Provate a rispondere alle seguenti domande:
Se nessuna di queste caratteristiche descrive la tua relazione, potresti essere vittima di un abuso emotivo.
Molte persone faticano a riconoscere i segnali di abuso psicologico perché ci sono dentro e non se ne rendono conto, perché non sanno effettivamente quando si parla di abuso emotivo o perché lo negano.
L’abuso emotivo e psicologico può entrare nella relazione improvvisamente o gradualmente. Alcuni molestatori si comportano inizialmente bene e attuano l’abuso una volta che la relazione è stabile.
Quando cominciano tendono a giustificare il proprio comportamento dando la colpa all’altro che “se l’è cercata con il proprio modo di fare”. L’altro, di contro, in molti casi se ne assume la responsabilità rendendo al molestatore la vita facile. Questo perché probabilmente proviene già da contesti educativi abusanti.
Alcuni segnali di abuso psicologico ed emotivo includono:
L’abuso emotivo e psicologico può avere gravi effetti a breve e lungo termine e influenza la salute fisica ed emotiva.
Chi è vittima di violenza psicologica si sente circuito, insicuro, perde il senso della propria identità e dubita di sé, è ansioso, arrabbiato, spaventato, si vergogna, si sente in colpa, impotente e in alcuni casi sfiora la depressione in quanto sente di stare in un tunnel senza via di uscita.
Le conseguenze dell’abuso emotivo e psicologico comprendono una serie di sintomi assimilabili a quelli del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD), tra cui:
Sembra banale dirlo, ma è fondamentale riconoscere i segnali e chiedere aiuto.
Occorre ammettere a se stessi che si è vittima di violenza psicologica ed emotiva.
Solo una volta fatto ciò è possibile provare a riprendere in mano la propria vita e la salute mentale.
Provate a ripetervi che non meritate tutto questo e che i vostri bisogni sono la cosa più importante per voi.
Ancora è necessario allontanarsi da chi agisce violenza e farvi valere concretamente. Questa è l’unica vostra responsabilità, scegliere di allontanarvi chi vi fa star male.
Evitate di impegnarvi a cambiare l’altro: è impossibile cambiare chi non vuole cambiare.
Cercate supporto per affrontare il trauma dell’abuso emotivo e psicologico.
Magari potreste pensare di risolverla da soli/e, ma il primo consiglio che mi sento di dare a chi è vittima di un abuso psicologico ed emotivo è quello di crearsi una rete di protezione, degli alleati o comunque persone che possano fare muro e quindi resistenza maggiore a chi sta operando in tal senso. Possono andare bene amici o anche famigliari (fratelli, genitori, cugini, etc.).
Chi mette in atto forme di abuso psicologico, oltre a soffrire di un disagio psicologico, è uno “sfigato relazionale” e va arginato.
Ecco gli step da seguire per recuperare se stessi:
Infine è bene sapere che i tentativi di affrontare e/o ridurre l’abuso emotivo possono ritorcersi contro e peggiorare effettivamente gli effetti dell’abuso.
Tra le strategie disfunzionali spesso utilizzate per fronteggiare gli abusi psicologi ed emotivi spesso troviamo:
Fonti:
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