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La vittima di chi fa orbiting
In un precedente articolo ho parlato del fenomeno che si chiama orbiting e dell’orbiter che rappresenta l’autore di chi mette in atto il comportamento del “continuare a gravitare” intorno all’ex.
Non possiamo e non dobbiamo dimenticare però chi sta dall’altra parte: chi insomma, vede apparire, sparire e riapparire ogni tanto qua e là nella propria vita il proprio ex.
Parliamo della persona che viene lasciata qualche giorno, ma non “lasciata in pace”.
Come può sentirsi la persona che si trova a vivere una circostanza di questo tipo?
Se pensiamo che l’elaborazione della fine di una storia è già un qualcosa di molto doloroso, ci rendiamo conto di quanto possa esserlo ancora di più, con questi presupposti.
Vivere con il fantasma digitale dell’ex non è sicuramente semplice e può essere davvero deleterio, da un punto di vista psicologico.
L’essere tenuti sulla corda infatti è davvero qualcosa di negativo.
Perché in chi resta appeso, non possono che svilupparsi diversi pensieri negativi, rimuginamenti, fino a sperimentare problemi nella propria autostima e sentimenti di ansia.
L’ansia per una risposta che non arriva, di non averci capito nulla o di non riuscire a ignorare l’ex e i suoi commenti.
In questi casi, per paura di perdere l’altro definitivamente e per potersi aggrappare a qualcosa, ci si racconta delle storie: ci si arrovella dentro, mentre magari dall’altra parte c’è chi sta facendo tutt’altro che preoccuparsi di noi.
Spesso, ci si arriva quasi ad annullare e in questo modo non si fa altro che fare, inconsapevolmente, il gioco dell’orbiter.
Poiché si percepisce l’altro come grande, si idealizza l’altro come più forte, quando in realtà dietro c’è una persona fragile e sofferente.
Consigli per la vittima di orbiting
Cosa fare in questi casi? Che consigli si possono dare a chi quotidianamente è vittima di queste strategie?
- Sicuramente per poter guarire davvero, la prima cosa da fare è bloccare tutti i contatti social e non dell’ex. E’ difficile, lo so, ma è da fare! Quindi togli l’amicizia su Facebook, stringi la privacy al fine di rendere private le cose che pubblichi, e su Instagram utilizza le apposite opzioni per far si che l’altro non veda le tue storie e tutto ciò che ti riguarda e che pubblichi.
- Per fare questo occorre molta razionalità: insomma devi mettere da parte la tua emotività. Inizia a lavorare sulle tue emozioni, cercando di cogliere quei pensieri e quelle sensazioni che provi quando ti senti rifiutato/a. Insomma, prima di un allontanamento come quello che ti ho suggerito poc’anzi, è utile fare un lavoro personale, altrimenti rischieresti di tornare dall’ex, poiché ne sentiresti la mancanza.
Per riuscirci, poniti queste semplici domande:
- Se davvero mi volesse bene, mi lascerebbe in balia di una situazione di questo tipo?
- Si prenderebbe il lusso di non rispondere ai miei messaggi, per poi lasciarmi un cuore nell’ultima foto che ho pubblicato?
- Mi cercherebbe ad intermittenza, senza preoccuparsi come, sto, cosa faccio nella restante parte della giornata o dei giorni?
- Puoi essere felice, senza lasciare chi ti fa stare male?
Se ci rifletti. la risposta a tali domande è una e una sola: NO!
Se non vuoi essere più vittima di orbiting, smettila, dunque, di farti domande del tipo:
- Perché mi ha messo quel like?
- Perché guarda le mie storie?
- Non sa stare senza me?
Il tuo orbiter sa stare senza di te: semplicemente alcune volte ha voglia di dare sfogo alle sue insicurezze o voglie. Magari sta guardando le Storie di Instagram ed è troppo pigro per saltare la tua. O semplicemente si sta annoiando. Magari non riesce a prendere sonno.
Quindi perché stare al suo gioco? Ti meriti una persona che ti ama sempre e non solo quando gli fa comodo.
Affidati ad un esperto
Non riesci a fare vostre queste riflessioni? Non riesci ad uscire da questo circolo vizioso, di cui ormai fai parte? Parlane con un professionista psicologo psicoterapeuta!
Se sei di Milano o se vuoi, anche online, io sono a disposizione. Oppure, se sei di un’altra città, cercalo nella tua zona. Vedrai che otterrai l’aiuto per affrontare questo fenomeno, e tutte le conseguenze psicologiche che comporta.
In questi casi parlare con un esperto di terapia di coppia, per esempio, può fare la differenza. (Approfondisci i miei servizi rivolte alle coppie)
Spesso, infatti, ci poniamo interrogativi che da soli, non riusciamo a risolvere nel modo più giusto. Inoltre, con un percorso di psicoterapia potrai rompere quella immagine idealizzata che hai creato dell’altro/a. E ritroverai la serenità, a partire da te, per andare alla riscoperta di quelle che sono le tue risorse.
Risorse che tutti noi abbiamo a disposizione: solo che in certi casi non riusciamo ad attingervi.
Riferimenti
- Pellizzari, A.N. (2019) La matematica del cuore. Riflessioni sulla vita di coppia
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