Quante volte vi capita di non riuscire a fidarvi degli altri?
La fiducia è un ingrediente fondamentale per vivere serenamente con gli altri e quando questa manca, inevitabilmente, andiamo in crisi nelle relazioni, soprattutto se è questa mancanza di fiducia si estende a più relazioni.
Capita spesso infatti di dubitare di amici o conoscenti e finire così per nutrire paure e timori: paura di essere traditi, ad esempio o di essere abbandonati.
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Sicuramente dubitare costantemente di tutti è deleterio, ma questo meccanismo spesso viene messo in atto per difenderci, perché abbiamo paura.
La paura stessa è una spia che ci accende per segnalarci la presenza di una minaccia che in questo caso è rappresentata dagli altri e da quello che potrebbero farci o da come potrebbero farci sentire.
Per questo spesso ci si mette sulla difensiva e non ci si espone: per evitare di essere traditi, mortificati.
Probabilmente chi a costruire dentro di sé una mancanza di fiducia ha già sperimentato situazioni che hanno messo in rilievo un’unica verità: “Non posso fidarmi di nessuno” e alla fine si aspetta sempre dagli altri qualcosa di negativo.
Spesso dietro la frase “non posso fidarmi di nessuno” si nascondono ricordi traumatici della propria infanzia e del proprio contesto familiare, all’interno dei quali si impara a dare significato ad eventi e situazioni, grazie al rapporto che instauriamo con i nostri genitori che fungono proprio da modello, positivo o negativo, soprattutto se si parla di fiducia.
Se, per esempio, le nostre figure di accudimento sono diffidenti è probabile che anche noi lo saremo.
Ovviamente anche il contesto fuori da casa ha un impatto importante sul sentimento della fiducia: anche a scuola o nel gruppo dei pari impariamo a fidarci o meno degli altri.
Se da adolescenti abbiamo subito maltrattamenti, episodi di bullismo, abusi, è più facile arrivare a credere che non ci si possa fidare di nessuno.
Anche nelle relazioni più mature, se siamo stati traditi dal nostro partner, possiamo sviluppare una certa sfiducia negli uomini o nelle donne, per esempio, facendo fatica a credere alle parole di chi magari ci vuole davvero bene.
Arrivati a questo punto chiediamoci: “cosa posso fare per fidarmi, o meglio, ritornare a fidarmi degli altri?”
Prima di tutto è importante evitare di fare di tutta l’erba un fascio: non vi fidate, perché siete stati traditi da una precisa persona?
Bene, questo non significa che tutti sono in grado o capaci di farlo.
Dunque esaminate la situazione, tenete conto della persona che avete di fronte nel vostro qui e ora, evitando di associarla a quella che vi ha tradito.
Viceversa farete fatica ad uscire dal circolo vizioso e vi toglierete l’opportunità di essere davvero felici.
Sicuramente bisogna imparare dal passato e cogliere degli insegnamenti, ma questo non significa precludersi nuove conoscenze o magari un nuovo amore.
Ascoltatevi, ma imparate a farlo davvero: la vostra diffidenza cosa vi sta dicendo? Ha origini lontane? Deriva dalla vostra infanzia? Quand’è che avete iniziato a non fidarvi? Potete riconoscere un momento preciso in cui tutto è cominciato? Quand’è che avete iniziato ad associare alla parola “fidarsi” altre parole come “paura, timore, minaccia”? Prima vi fidavate?
In tal senso prendete in considerazione l’opportunità di iniziare un percorso psicologico e capire da dove deriva davvero la vostra paura ed elaborare eventuali traumi. Vi aiuterà ad accettare il dolore che avete provato a causa di un torto subito e ad auto-analizzarvi per capire che è importante innanzitutto lavorare sulla fiducia in se stessi e sulla propria autostima.
Infine è importante capire che fidarsi non è sbagliato e che anche se qualcuno ci tradisce, il problema non è vostro ma di chi agisce tale comportamento che è dell’altro e dell’altro ci parla.
Forse imparerete a dare fiducia all’altro, poco alla volta e riscoprirete la bellezza di potervi fidare nuovamente.
Ma soprattutto riuscirete a fidarvi di voi e della vostra capacità di capire se di fronte avete qualcuno che merita o meno la vostra fiducia.
Cosi non vi chiederete più “posso fidarmi degli altri?”, ma imparerete a chiedervi “questa persona è degna della mia fiducia?”
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