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La paura è un’emozione innata nell’uomo, funzionale alla sua stessa sopravvivenza. Essa si definisce come emozione negativa, al pari della rabbia e della tristezza, per la situazione spiacevole che si sperimenta di fronte a uno stimolo che consideriamo pericoloso; allo stesso tempo, però, permette di renderci conto dei propri limiti e capire come migliorarci.
I Sensation Seeker
Vi è una forte spinta attrattiva verso la paura e tutto ciò che può provocarla: fin da bambini e per tutto il corso della vita, le persone ricercano stimoli paurosi, in quanto in grado di elicitare una forte spinta adrenalinica e intensa eccitazione. In particolare, Zuckerman, sostiene che alcune persone sentono maggiormente l’esigenza di sperimentare forti sensazioni, e ricercano attivamente situazioni a rischio pur di riuscire a soddisfarle. Si tratta dei cosiddetti “Sensation Seeker”, persone maggiormente sensibili alla monotonia che ricercano stimoli forti, come la lettura di un romanzo horror o la visione di un film ad alta tensione, per sfuggire alla noia. La causa, secondo lo studioso, potrebbe essere di tipo fisiologico: la scarsità di certe sostanze nel sangue porterebbe queste persone a ricercare situazioni forti per aumentarne il rilascio. Durante tutte le fasi della vita l’uomo è attratto dalla letteratura e dai film horror, ma il numero maggiore di appassionati sono sicuramente gli adolescenti. E non è un caso.
I “giovani” mostri

L’identità dell’adolescente è come quella di Dracula, di Frankenstein e di tutti i personaggi tipici delle storie dell’orrore: non sono uomini, non sono animali e non sono robot, ma sono ibridi spaventosi, indefiniti e, dunque, inconcepibili e inafferrabili. Nell’adolescenza la sessualità assume un ruolo centrale: compaiono i caratteri sessuali secondari, si sviluppano quelli primari ed esplodono le pulsioni sessuali. L’attenzione è rivolta ai temi che girano intorno al desiderio, alla masturbazione e al sesso. E’ interessante notare come la sessualità, più o meno celata, sia un tema ricorrente anche nelle storie horror.

In conclusione, forse la preferenza per questa tipologia di film tra i giovani non è solo legata al gusto personale o a una moda del momento. C’è da chiedersi se la lettura di certe storie o la visione di determinati film non fungano da veri e propri riti di iniziazione, come passaggio da quella rassicurante isola felice rappresentata dall’infanzia al mondo nuovo, spaventoso, ma attraente degli adulti. Il ragazzo mostra, così, di essere diventato “grande” e di aver superato (realmente o no, non importa) quelle tremende paure infantili che fino a poco tempo prima non lo facevano dormire la notte. Al pari dei riti iniziatici dell’antichità, insomma, ma “in una posizione di sicurezza”: chiuso il libro o finiti i titoli di coda, si torna alla vita reale.
Riferimenti
- Dogana F., Tipi d’oggi. Profili psicologici di ordinaria bizzarria (1999)
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