Uomo solo in riva al mare
In questo articolo descriveremo la sensazione di vuoto interiore, cui è spesso associata la paura della solitudine e le cause da cui questo spesso si origina. Per concludere spiegheremo come colmare in modo sano il senso di vuoto.
Indice dei contenuti
Nella nostra società spesso le dipendenze rappresentano un modo per colmare il senso di vuoto interiore e la paura di rimanere soli. Succede con il gioco d’azzardo, l’alcool, i videogames, lo shopping, la chirurgia estetica, le droghe e anche con le relazioni. Tutte pseudo-soluzioni che danno l’impressione di poter star bene da soli. (Approfondisci il tema delle dipendenze)
La sensazione di sentirsi vuoti (“Mi sento vuoto dentro”, “Ho il vuoto dentro”, “La mia vita è vuota”) e la paura della solitudine, spesso spingono a iniziare dei rapporti solo per il “bisogno di riempire” e non sentire la sofferenza interiore o per non sentirsi soli.
Molte persone si sentono vuote all’interno e credono che ciò dipenda da diversi motivi:
Eppure non è la mancanza di nessuno di questi a causare il vuoto interiore.
Le dipendenze possono funzionare nel breve, distraendo la persona dalla sofferenza interiore, ma nel lungo tempo la sensazione di essere vuoti dentro torna generando un forte senso di solitudine e la tentata soluzione rischia di trasformarsi in un problema più serio.
Questo dipende dal fatto che tutti questi comportamenti affrontano solo il sintomo del vuoto interiore e non la causa.
Ciò accade perché le persone faticano a fare i conti con il proprio senso di tristezza e solitudine, pensando che questo possa sparire nel tempo o al contrario che il malessere interiore sia insuperabile e destinato a durare in eterno. In realtà, per combattere la solitudine, bisogna passare in mezzo alla tristezza e al senso di vuoto. Questo è l’unico modo che si ha per rafforzarsi rispetto alla paura di stare soli e per costruire la percezione di “bastare a sé stessi”, ovvero la sicurezza di poter contare sulle proprie forze e risorse.
Il senso di vuoto interiore può nascondere da un lato un’incapacità di entrare in comunicazione con i propri sentimenti ed emozioni (approfondisci la lettura dell’articolo sull’anestesia emotiva) e dall’altro una mancanza d’amore, venuta meno nell’infanzia, che ha generato un vuoto emotivo e un forte senso di solitudine.
Spesso dei traumi vissuti nell’infanzia portano la persona a inibire le emozioni. Questo le porta a cercare dei rapporti dove l’attivazione emotiva risulta forte. Quindi innamoramenti o situazioni in cui il partner non è raggiungibile mai completamente, generando forti sentimenti di gelosia per la paura di sperimentare la noia o la sensazione di vuoto interiore.
Alla base del senso di vuoto vi è anche una carenza affettiva, spesso legata all’assenza della madre che non ha trasmesso le emozioni in modo funzionale, né ha saputo contenere le angosce del bambino, generando in lui un disagio interiore. Questo porta poi l’adulto a riempire il vuoto interiore con relazioni, dove non importa tanto la persona in particolare, ma che sia una persona (qualsiasi) a farlo. Di contro, quando la relazione non funziona, per incomprensioni, gelosie o liti continue, diventa difficile staccarsi, proprio per evitare di sentirsi vuoti dentro.
Solo una cosa infatti è in grado di riempire il vuoto interiore: l’Amore che può venire da un partner, ma anche da noi stessi.
Anestetizzarsi con la presenza di altro o di altri, genera continue illusioni-delusioni che nel tempo possono portare a sentirsi inutili e inadeguati, non degni di amore, non importanti, egoisti, sbagliati, fino a stati depressivi e alla paura di vivere.
L’anestesia emotiva e il senso di vuoto si presentano in modo costante in diversi profili psicopatologici:
Donna che pratica la meditazione
Imparare a guardarsi dentro e a riempire il vuoto emotivo amando se stessi, coltivano i propri interessi e spazi personali può aiutare a sentir meno la mancanza di una persona e la solitudine interiore.
Anche tirare fuori le emozioni angoscianti che proviamo può rappresentare un buon modo per non sentirsi soli in coppia. In tal senso può essere utile farlo a voce con chi ci sta vicino. Oppure anche scrivere un diario può aiutare a comprendere meglio la tua sensazione di vuoto interiore, annotando quando si presenta, gli orari del giorno, con quali persone, l’emozione associata e l’intensità, i pensieri che partono in automatico.
La meditazione può essere utile per guardarsi dentro ed esaminare il vuoto interiore, rallentare i pensieri e stare sulle sensazioni che ci fanno star male, fino ad abituarci gradualmente e ad accettarle. E’ utile anche per collegare la mente al corpo e analizzare la sensazione nel particolare.
Una volta accettato il senso di solitudine e riempito il vuoto con i nostri interessi, impareremo a stare con qualcuno non più per bisogno o per paura di restare soli, ma per scelta.
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2 Comments
Questo articolo mi é stato davvero di aiuto! Ma non só quali siano i miei interessi…
Buonasera,
Ho trovato il suo articolo molto interessante e mi sembra possa essere di sua competenza la.mia.situazione .