Milano Psicologo - Davide Algeri LogoMilano Psicologo - Davide Algeri LogoMilano Psicologo - Davide Algeri LogoMilano Psicologo - Davide Algeri Logo
  • HOME
  • PSICOLOGO MILANO
    • MI PRESENTO
    • PUBBLICAZIONI (SCIENTIFICHE E NON)
    • DICONO DI ME
      • LEGGI LE TESTIMONIANZE
      • SCRIVI UNA RECENSIONE
    • STUDIO DI PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA PRATICA BREVE
    • RASSEGNA STAMPA
      • INTERVISTE SU TESTATE ONLINE
      • INTERVISTE SU QUOTIDIANI
      • INTERVENTI RADIOFONICI E TELEVISIVI
    • CONVENZIONI
    • I MIEI PROGETTI
    • CODICE DEONTOLOGICO PSICOLOGI
    • RETE PSICOLOGI ITALIANI
  • PROBLEMI TRATTATI
  • SERVIZI
    • CONSULENZA PSICOLOGICA
    • TERAPIA A SEDUTA SINGOLA
    • PSICOTERAPIA BREVE STRATEGICA
    • PSICOTERAPIA EVOLUTIVA
    • GESTIONE DEL SUCCESSO
    • TERAPIA DI COPPIA
    • TERAPIA DI COPPIA OMOSESSUALE
    • CONSULENZA SESSUOLOGICA
    • CONSULENZA PSICOLOGICA ONLINE
    • CONSULENZA TECNICA DI PARTE
    • COACHING STRATEGICO
  • TRADIMENTO
    • Log In
  • LIBRI
  • RISORSE
    • LETTURE CONSIGLIATE
    • E-BOOK FREE
    • PODCAST
    • TEST GRATUITI
    • PUNTI DI DOMANDA
    • SERVIZI SUL TERRITORIO
    • GLOSSARIO DI PSICOLOGIA
    • DETRARRE LA PSICOTERAPIA
    • SOFTWARE GRATUITO PSICOLOGI
  • CONTATTI
  • BLOG
  • Psicologo Psicoterapeuta a Milano – Davide Algeri: MI PRESENTO
  • Problemi Trattati
  • PSICOTERAPIA BREVE
  • CONTATTI: prenota un primo appuntamento
0
  • Home
  • Psicologia Pratica
  • Traumi, lutti, perdite e separazioni
  • Il peso delle braccia vuote: elaborare il lutto perinatale
5 consigli per superare il senso di inferiorità
22 Marzo 2016
I siblings: vivere la disabilità da fratelli
31 Marzo 2016

Il peso delle braccia vuote: elaborare il lutto perinatale

Scritto da Dr.ssa Sabrina Cassottana il 29 Marzo 2016
Categorie
  • Traumi, lutti, perdite e separazioni
Tags

lutto-perinatale«Senza parole non si formulano pensieri. Un dolore cui non si dà voce è un dolore destinato a restare privato, perché mancano le parole per poterlo definire, pensare e condividere».

Claudia Ravaldi

Il lutto perinatale

Tecnicamente si definisce morte perinatale la perdita di un figlio che avviene tra la 27a settimana di gravidanza e i 7 giorni dopo il parto e la si distingue dall’aborto, che è invece la perdita dell’embrione o di un feto prima della 27a settimana.

Dal punto di vista emotivo, tale differenziazione pare una forzatura, dato che il dolore per la perdita di un figlio resta tale sia prima, sia dopo un termine temporale che stabilisca l’etichetta più appropriata da utilizzare per nominare un evento del genere.

Talvolta si fa fatica a comprendere come sia possibile che la morte di un bambino non ancora nato, vissuto così poco, possa lasciare un vuoto tanto grande. La difficoltà nell’elaborare il lutto prenatale sta nel fatto che si tratta della morte di qualcuno che non è nato e ciò, di per sé, è una contraddizione. Per tale motivo, superare la barriera del ‘non nato’, conferendo un’identità al bambino perso, aiuta a superare questa contraddizione e facilita l’elaborazione del dolore.

Un dolore troppo grande

«Cercavo una parola che mi definisse, […] ma non c’è ‘genitore di un figlio morto’. C’è chi sostiene che questa parola non sia stata coniata perché un dolore così non è definibile in nessun modo che non diventi riduttivo, c’è chi pensa che non sia logico cercare di definirsi in qualche altro modo se non ancora genitore, perché genitori si è sempre, anche se i propri figli muoiono e c’è chi sostiene che questa parola nella nostra cultura non esista perché la nostra cultura rifiuta di affrontare questo tipo di lutto, di dargli il peso che ha, di dargli lo spazio di cui necessita». Erika Zerbini

Mentre la gioia di una nascita è condivisibile con i progressi di crescita del bambino nato, il dolore della perdita non è raccontabile: tutti lo sanno, nessuno ne sa parlare, nessuno ci può far niente e ‘bisogna guardare avanti’.

Lettura di approfondimento:  Gestione dei figli di genitori separati: come comportarsi

Le parole degli altri hanno un grande peso, siano esse dette in modo irrispettoso o indelicato, o non dette per rispetto o per incapacità. Non si dovrebbe sminuire il dolore adducendo alla presenza di altri figli o alla possibilità di ‘riprovarci’, perché non è mai consolatorio. Spesso un genitore ha semplicemente bisogno di potersi dire in lutto, senza dover giustificare il suo dolore per il fatto che non essendo ‘tecnicamente’ nato nessuno, non sia nemmeno morto nessuno.

Non sempre è necessario dire qualcosa, anzi, spesso il silenzio è la scelta migliore.

Ciò che è veramente indispensabile è riconoscere e accettare il dolore dei genitori, che è reale come il figlio perso.

Il rito per lasciare andare

«Dal giorno della sepoltura le mie braccia sono state più leggere, come se non dovessero più portare il peso di quel bambino che non c’era».

Erika Zerbini

Da che esiste l’uomo, i riti hanno una grande valenza terapeutica perché vengono messi in atto parole, gesti e azioni ‘sananti’ che aiutano la persona a superare i momenti di trasformazione dell’esistenza.

Molti non sanno che è possibile dare sepoltura ai bambini morti prima di nascere, eppure ‘dare un posto’ fisico su questa terra può essere un aiuto importante per il genitore perché gli si permette di sapere dove pensare suo figlio e di rendersi conto di doverlo ‘lasciare andare’. Piangere accompagnando un bambino al cimitero, infatti, non significa non lasciarlo andare, ma esternare il dispiacere derivante dal doverlo fare.

Le biglie di Erika

Erika Zerbini è una mamma che ha deciso di dare voce al suo dolore, spezzando il muro di silenzio dietro al quale si tende a nascondere una maternità interrotta.

Lettura di approfondimento:  Anestesia emotiva: quando diventa difficile "sentire" le emozioni

Ha trasformato la sua esperienza in un libro, «Questione di biglie», che è la testimonianza trasparente e sincera del suo percorso di elaborazione del lutto.

La scrittura facilita la percezione dei sentimenti, permette di entrare a contatto con essi per accompagnarli nella loro naturale evoluzione e le parole stanno alla base di questo processo: «Io sono viva e tu no: non ho potuto fare nulla per salvarti, per tenerti al sicuro. Sono impotente davanti a tutto». Ecco il punto di partenza.

Dopo aver fatto tutto ciò che è necessario per ‘guarire’ il lutto, occorre lasciare che il tempo faccia il suo corso, che alcune emozioni si sedimentino, altre maturino, altre compaiano. Perché, come dice Erika, «la vita è un sottile equilibrio fra paura e speranza».

Bibliografia e sitografia

  • E. Zerbini, Questione di biglie, Eidon Edizioni (2012)
  • www.professionemamma.net
  • www.psico-terapia.it/lutto-perinatale

Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi sul mio account personale di Instagram, sulla Pagina Ufficiale Facebook di Psicologia Pratica o nel Gruppo di Psicologia Pratica. © Copyright www.davidealgeri.com. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su altri siti internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione concessa da Davide Algeri e con citazione esplicita della fonte (www.davidealgeri.com). E’ consentita la riproduzione solo parziale su forum, pagine o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte. E’ altresì vietato utilizzare i materiali presenti nel sito per scopi commerciali di qualunque tipo. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.


Contatta lo psicologo a Milano

    Acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo GDPR.

    Questo sito è protetto dal reCAPTCHA e si applica la Privacy Policy e i Termini di Servizio di Google.



    Condividi

    Articoli correlati

    25 Ottobre 2019

    Trauma emotivo: strategie per affrontarlo in modo efficace


    Leggi tutto
    perdere un figlio
    24 Giugno 2019

    Perdere un figlio: come affrontare il dolore del lutto


    Leggi tutto
    Elaborazione del lutto
    13 Maggio 2019

    Elaborazione del lutto: evitare che diventi patologico


    Leggi tutto

    Lascia un commento Annulla risposta

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    PSICOLOGO MILANO

    Psicologo Milano: Dott. Davide Algeri, Psicologo e Psicoterapeuta, offre percorsi di psicoterapia breve strategica, psicoterapia evolutiva, terapia di coppia e sessuologia, psicologia online e coaching Continua a leggere...

    DISCLAIMER

    L'autore dichiara che le immagini contenute in questo sito sono immagini già pubblicate su internet. Se dovesse pubblicare materiale protetto da copyright non esitate a contattare l'autore che provvederà immediatamente a rimuoverlo. N.B.: Tutti i contenuti presenti in questo sito sono prodotti allo scopo di diffondere la cultura e l'informazione psicologica. Non possiedono quindi alcuna funzione diagnostica e non possono sostituirsi ad un consulto specialistico.

    Copyright © 2008 - 2020 Psicologo Milano - Dr Davide Algeri. All Rights Reserved. Credits Nicola Stella - Design: Davide Algeri

    Copyright © Psicologia Pratica: il cambiamento concreto in tempi brevi.

    Psicologo Milano - Davide Algeri
    https://www.davidealgeri.com https://www.davidealgeri.com/wp-content/uploads/2019/10/milano-psicologo-logo2.png Psicologo Milano, Davide Algeri, specializzato in psicoterapia breve strategica, terapia di coppia e coaching.
    Iscrizione Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 10983 psicologo milano
    P.Iva: 06990580968

    Orari di apertura: Da lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 21:00 / Sabato dalle 10:00 alle 14:00

    Ricevimento in Via Domenico Millelire 13, Milano, 20147 - Italia
    Telefono: (0039) 348-5308559
    Email: davide.algeri (at) gmail.com


    [GUARDA LA MAPPA]

    Dicono di Me || Scrivi come ti sei trovato/a || Privacy & Cookies Policy

    0