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29 Settembre 2015Per abuso sessuale si intende il coinvolgimento di soggetti immaturi in attività sessuali, in assenza di consapevolezza e possibilità di scelta, in violazione dei tabù sociali o delle differenze generazionali.
Le attività sessuali includono sia rapporti sessuali veri e propri, sia forme di contatto erotico, sia atti che non prevedono un contatto diretto.
Quando si parla di abuso sessuale, si fa riferimento quindi ad un evento che può variare in modo sostanziale in base alla tipologia, al grado di invasività, alla relazione che intercorre tra bambino e autore dell’abuso, alla consapevolezza della vittima rispetto a quanto accade, alla frequenza con cui l’abuso si verifica.
Nei casi più evidenti e cruenti la persona che subisce un abuso sessuale è posta nell’impossibilità di agire liberamente mentre viene posta all’interno di una relazione sessualizzata, per esempio attraverso minacce o l’impiego della forza fisica.
Indice contenuti
Quando l’abuso avviene dentro le mura domestiche
L’abuso sessuale intrafamiliare produce, nella maggior parte dei casi, gli effetti più gravi di quelli prodotti da abusi avvenuti all’esterno del nucleo familiare.
Nello specifico, il danno aumenta:
- in funzione del legame intenso con la persona che effettua l’abuso;
- in relazione a quanto tempo è stato agito l’abuso;
- se l’abuso resta nascosto o non viene riconosciuto dall’ambiente familiare;
- se la persona abusata non è in grado di parlare dell’accaduto;
- se la persona abusata è ancora un bambino.
L’abuso sessuale, specialmente se intrafamiliare, può certamente dare origine a molti problemi psicologici, anche di lunga durata e di difficile risoluzione spontanea nel corso della vita.
Cosa accade a chi ha subito un abuso sessuale?
L’abuso sessuale deve essere considerato innanzitutto come un’esperienza traumatica. Di conseguenza può generare sintomi come un vero e proprio Disturbo Post-Traumatico da Stress.
Le esperienze subite, sotto forma di immagini, emozioni, sensazioni fisiche, parole, suoni, odori, sapori, incubi notturni, possono ritornare frequentemente alla mente della persona abusata, insieme ad emozioni fortemente disturbanti come depressione, ansia, angoscia, irritabilità, panico o rabbia. Nei bambini i ricordi tendono a ripresentarsi sotto forma di incubi popolati da mostri e nel ripetere – attraverso il gioco o il disegno – qualche elemento saliente dei fatti accaduti.
Tipicamente la persona che ha subito un abuso sessuale cerca di mantenere a distanza i ricordi traumatici. In alcuni casi, addirittura, è possibile che, almeno in determinati periodi della vita, la persona abusata abbia amnesie più o meno parziali per gli eventi accaduti o ricordi estremamente confusi. In una quantità rilevante di casi i ricordi dell’abuso progressivamente perdono in parte l’aspetto drammatico che li contraddistingue, divenendo più facilmente gestibili da parte dell’individuo. Se questo è certamente un vantaggio, d’altra parte può anche comportare un pericolo potenziale, in quanto la persona si può abituare a convivere con i problemi generati dall’abuso, a non condividerli con nessuno e, in generale, a non affrontarli adeguatamente. In alcuni casi, questo stato di cose può prendere la configurazione di Disturbo Post-Traumatico da Stress in remissione parziale.
Cosa vive chi ha subito un abuso sessuale?
Tra i problemi associati all’abuso sessuale troviamo emozioni legate ad un senso di tradimento, quando l’abuso sessuale viene commesso all’interno dell’ambiente familiare e, in special modo, quando l’abuso viene commesso da un genitore o da chi avrebbe dovuto svolgere questa funzione, la persona abusata tipicamente vive come una profonda ferita il fatto di non essere stata amata nel modo corretto da una persone di cui aveva bisogno.
Frequentemente può pensare che, se si sono subite cose così gravi dai propri familiari, certamente delle persone non ci si può fidare. Questo può portare ad una profonda sfiducia nei confronti della gente e/o ad attuare un comportamento aggressivo e manipolatorio, soprattutto nei confronti delle persone dello stesso sesso dell’abusante; danni all’autostima: una persona cresce bene in un ambiente familiare sano quando sente di avere un valore ed un grado di amabilità intrinseci per il fatto di essere stati sufficientemente amati ed apprezzati.
Nel caso di una vittima di abuso sessuale si assiste tipicamente alla presenza di:
- una bassa autostima, alla sensazione di non essere veramente degni amore. Questa situazione può essere presente insieme alla consapevolezza razionale di avere tutti i diritti e le capacità per sentirsi come tutte le altre persone, ma è come se una parte della persona non ci credesse mai veramente;
- problemi connessi alla sessualità. L’abuso e la molestia producono frequentemente problemi sessuali. Oltre ai problemi sessuali più tipici (difficoltà o impossibilità a raggiungere l’orgasmo -anorgasmia, dolore durante i rapporti – vaginismo, difficoltà a lasciarsi andare, assenza di sensazioni piacevoli o presenza di sensazioni piacevoli assieme a quelle spiacevoli, sensi di colpa e di inadeguatezza eccessivi, sensazione di essere indegni o “sporchi”, assenza di desiderio, disturbi dell’eccitazione). Paradossalmente, l’abuso sessuale può anche portare ad una promiscuità sessuale.
- Problemi di ansia e depressione sono molto frequenti e possono insorgere fin dall’infanzia, diventando parte dell’individuo, tanto da ritenere di non potere essere fatto diversamente.
Fra le vittime di abusi sessuali sono relativamente frequenti problemi psicosomatici, disturbi del comportamento alimentare, abuso di alcool, farmaci e di sostanze stupefacenti; la sfiducia, le difficoltà sessuali, insieme a difficoltà nella gestione della rabbia e delle distanza fra le persone comportano frequentemente problemi nella gestione delle relazioni interpersonali.
Con la collaborazione della dott.ssa Chiara Cicchese e del dott. Lorenzo Lombardi
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