Oggigiorno i bambini hanno le agende più piene di un manager d’azienda. Oltre alla scuola, spesso a tempo pieno, ci sono le attività sportive (anche più di una) e le attività ricreative.
Insomma, bimbi sempre più impegnati. Se da un lato questa iperstimolazione porta i bambini ad interessarsi a molte cose, dall’altra si rischia di non cogliere davvero quelle che sono le inclinazioni dei piccoli e le loro vere passioni.
Come aiutare i bambini a trovare i propri talenti?
METTERSI DA PARTE. Le attività devono piacere al bambino, non ai genitori. E’ sbagliato riversare sui figli i propri desideri e i propri sogni, se questi non sono anche i loro. In questo modo si evitano forzature e aspettative eccessive, che con il tempo possono portare il piccolo a rinunciare alla loro attività.
ASCOLTARE. Osservare un bambino, già a partire dai due anni, può aiutare i genitori a capire quali sono le sue inclinazioni. La preferenza per alcune attività, però, non devono portare a una forzatura. E’ importante ascoltare i bambini, per avere una chiara consapevolezza della sua unicità.
SPERIMENTARE. Occorre lasciare al bambino la possibilità di sperimentare. Aiutarlo a sviluppare un atteggiamento curioso e propositivo deriva anche, e soprattutto, dall’esempio dei genitori. Più i bimbi sono a contatto con attività diverse, più hanno possibilità di scegliere. Ovviamente le passioni di mamma e papà influenzeranno le scelte dei piccoli, ma dare loro la possibilità di sperimentarsi e conoscere realtà diverse è fondamentale.
CAMBIARE IDEA. Spesso capita di sentire bambini che passano da un’attività sportiva all’altra, perché si stufano o cambiano idea sull’attività da frequentare. Se da un lato occorre lasciare i bimbi liberi di provare, è anche vero che un impegno preso deve pur sempre essere rispettato. Per questo prima di scegliere un’attività è bene concordare che, se si sceglie un’attività, deve essere praticata almeno per un lasso di tempo concordato.