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20 Febbraio 2022In questo articolo cercherò di approfondire il tema dei tic nei bambini, per provare ad inquadrarli e a comprendere come approcciarsi al meglio da genitori.
Indice contenuti
Cosa è un Tic
Iniziamo con il dire che il “tic nervoso” è una patologia neuro-psichiatrica che si evidenzia attraverso movimenti involontari del corpo che si ripetono in modo meccanico e allo stesso modo.
Quando queste manifestazioni interessano i bambini, creano ansia e angoscia sia negli stessi bambini che nei loro genitori, dal momento che non sanno come comportarsi in determinati casi.
Le cause dei Tic
La scienza non è riuscita ancora a capire fino in fondo le cause precise di questo fenomeno, ma è sicuramente certo che tende ad aumentare quando il bambino si trova in situazioni stressanti.
Il tic rappresenta infatti quel modo che il bambino trova per riuscire a sfogare la sua tensione emotiva.
In merito alle cause la dott.ssa Giovanna Tripodi, neuropsichiatra infantile presso l’Unità Operativa Complessa di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria afferma che “i meccanismi di insorgenza dei tic sono ancora poco chiari, ma si è visto che vi è innanzitutto una predisposizione familiare, per cui se un parente stretto ne ha sofferto da piccolo è più facile che si manifestino”.
Dunque esisterebbe una componente ereditaria del fenomeno.
Insorgenza e tipologie dei Tic nei bambini
Possono insorgere a partire dai 5-6 anni di età, con una prevalenza nei maschi rispetto alle femmine.
Tra questi troviamo:
- i tic motori semplici che comprendono smorfie o movimenti involontari del viso o del collo;
- i tic vocali, come tosse o singhiozzi e in alcuni casi utilizzo di frasi in modo ricorrente;
- i tic motori complessi che includono il battere i piedi, saltare, odorare un oggetto.
Diffusione dei Tic nei bambini
Sembra che un almeno un quinto dei bambini manifesti nel corso dello sviluppo questi tic, ma alcuni esperti sono concordi nell’affermare come siano transitori nella maggior parte dei casi e di come nel tempo tendono a regredire in modo spontaneo.
Consigli utili per i genitori
Sicuramente in questi casi l’approccio che utilizzano i genitori è fondamentale.
Partendo dal presupposto che il tic è comunque la manifestazione di un disagio, è necessario che in casa si respiri un clima di serenità.
In generale è importante evitare di:
- caricare il bambino di alte aspettative. Far pensare al bambino che è in grado di interromperli volontariamente contribuirà solo a farglieli aumentare. Sareste in grado di controllare uno stimolo che non dipende da voi? Ad esempio il battito cardiaco?
- evidenziare le volte in cui si presenta il tic. Dire “ma perché fai così” aumenterà la frequenza del tic poiché rimanderà al bambino che sta facendo qualcosa di sbagliato e ciò creerà maggiore ansia. Il bambino cercherà così di controllare lo stimolo involontario finendo per alterarlo e farlo aumentare.
- parlare del tic al bambino a meno che non sia lui a farlo. In tal caso ascoltatelo e fategli capire che insieme troverete il modo per mandarli via.
Può essere utile tenere un diario sul quale annotare i momenti in cui si manifestano i tic, descrivendo quali e quanti. Questo per capire quando ed eventualmente a quali situazioni si legano. Avere maggiore consapevolezza di questo può aiutare a capire anche come comportarsi in quelle specifiche situazioni.
Rivolgersi ad un esperto. Se i tic non spariscono o non si attenuano entro un anno, allora è il caso di contattare un neuropsichiatra infantile che potrà visitare il bambino, analizzare la storia clinica, al fine di escludere eventuali patologie e dunque capire cosa fare, se richiedere un supporto psicologico e dunque come proseguire.
Le nostre riflessioni conclusive: che cosa abbiamo detto sinora?
Come si evince da quello che abbiamo detto sinora, da genitori, in questi casi, non è utile né benefico per il bambino lasciarsi andare ad allarmismi inutili, quanto al contrario mantenere alta la capacità di ascolto, di attenzione e concentrazione, rivolgendosi se è il caso a degli specialisti.
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