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Gli esami sono un momento importante nella vita di ciascuno di noi e in particolare dei giovani in quanto possono aiutare a prepararli alle sfide più impegnative che la dura vita riserverà loro in futuro.
Tutti gli esami sono dei riti di passaggio, ovvero rituali che segnano il cambiamento di un individuo da uno status socio-culturale ad un altro. Chi affronta e supera un esame quindi non cambia solo perché entra a far parte di un nuovo grado di istruzione, ma assume una nuova identità, un ruolo più adulto. L’esame segna una tappa nella vita di ogni individuo e nel suo percorso di crescita e impegnarsi in un esame vuol dire mettere alla prova le proprie abilità e dimostrare a se stessi e agli altri di essere pronti ad entrare a far parte di una nuova fase della vita.
Interessante è la definizione che Galimberti dà del concetto di “Maturità”, secondo cui non vuol dire saggezza, ponderazione, equilibrio o invecchiamento precoce, quanto capacità di superare le prove per reperire la propria identità, così come capacità di reggere le sconfitte.
Un tempo gli esami di maturità avvenivano di fronte a una commissione esterna: professori sconosciuti che esaminavano studenti sconosciuti, verificando oltre alle conoscenze la capacità di comunicarloe anche la solidità psicologica, la capacità di controllare lo stato emotivo di fronte ad estranei, in una parola: il governo di sé.
Gli esami attuali, dove gli studenti sono giudicati dai loro stessi insegnanti, sono la negazione di questo banco di prova e questa mancanza di preparazione a quelle che saranno le prove della vita, non potranno che renderlo impreparato.
L’antropologo Victor Turner parla dei riti di passaggio, suddividendoli in tre fasi: separazione, transizione, reintegrazione. E ogni esame è caratterizzato proprio dalla separazione dai compagni, la transizione nell’esame e la reintegrazione nel nuovo status socio-culturale (con l’ingresso all’università o nel mondo del lavoro.
L’esame di scuola media, oltre ad essere il primo in assoluto (un tempo esisteva anche quello in quinta elementare), permette il passaggio dalla fase pre-adolescenziale a quella adolescenziale.
Quindi un importante rito di passaggio in cui i quattordicenni si confontano per la prima volta:
La maturità non è solo un esame, è un momento che determina il passaggio fondamentale alla fase adulta. Per questo motivo procura più ansia, proprio perchè carico di aspettative quali l’ottenere l’indipendenza e l’inserirsi nella società con il ruolo di adulto. L’esame di maturità rappresenta infatti il primo banco di prova della carriera dell’individuo dove l’obiettivo è quello di colpire positivamente i propri interlocutori ed esprimere al meglio il proprio valore. Spesso causa di incubi notturni, per l’accumulo di ansia. Ad esempio è molto frequente sognare, specie la sera prima degli scritti, che la sveglia non suoni.
C’è chi sostiene che nel tempo si crei l’abitudine, ma sembrerebbe che non sia così. Ogni esame rappresenta la conferma della nostra conoscenza, del nostro ruolo futuro, che sarà alla base del nostro saper fare, andando a generare quell’ansia che aumenta in chi è molto sensibile al giudizio degli altri ed è continuamente alla ricerca di conferme della propria identità.
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