Il partner geloso
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I narcisisti sono, con buona probabilità, la categoria di personalità più temuta allo stato attuale in quanto, quando si sente parlare di narcisismo, tutti tendono ad avere timore di ciò che potrebbe derivare dalla relazione stessa.
Il narcisismo è un tema davvero molto delicato di cui si sente parlare anche in modo piuttosto disinformato; sono tanti i post divulgativi in cui si danno informazioni confuse, poco chiare o senza un vero e proprio riscontro dal punto di vista scientifico.
Un tema ancora più delicato è quello della relazione che spesso si crea con un narcisista patologico. Il narcisista patologico soffre di un disturbo e, quindi, ha anche un modo di relazionarsi che possiamo definire disfunzionale.
Una domanda che però molti si pongono è: come lasciare un narcisista patologico? E come poter gestire i sensi di colpa che si provano?
In questo articolo parleremo proprio di questo.
Indice contenuti
La relazione con un narcisista patologico
Fase di corteggiamento
In un primo momento un narcisista può risultare molto attraente.
Il motivo risiede proprio nella modalità di approccio e di relazione del narcisista patologico, all’inizio caratterizzata dal suo forte carisma. Spesso, infatti, si è attratti dal narcisista in quanto appare come una persona piena di sé, con un’autostima molto alta e un’enorme sicurezza che attrae. Sono questi aspetti della sua personalità che spesso avvicinano al narcisista.
A ciò si aggiungono una serie di comportamenti manipolatori (love bombing, breadcrumbing, hovering, orbiting, etc.) che il narcisista utilizza per attirare l’altro a sé. Ad esempio spesso vengono attuati gesti plateali, vengono dette parole e frasi importanti che portano a fidarsi e a voler avere una relazione stabile.
Tutto questo, però, è spesso dettato dal bisogno di approvazione e di sentirsi appagati dal partner, anche questi frutto di una manipolazione che ha come scopo quello di riuscire a conquistare la fiducia dell’altro.
Fase di ambiguità
Ma la relazione con un narcisista patologico può risultare molto frustrante e dolorosa per chi la vive.
Alle fasi iniziali segue una fase di ambiguità da parte del narcisista a cui si alterna presenza con assenza e a cui si associano una serie di gesti manipolatori di svalutazione, che possono essere associati a episodi di violenza domestica che fanno sentire poco al sicuro.
È così che ci si sente sempre più soli, anche se in coppia, e si percepisce la relazione come unilaterale in cui tutto è sempre appannaggio del narcisista e dei suoi bisogni di grandezza e superiorità.
Ci si sente incompresi, poco supportati e poco amati in quanto al centro della relazione c’è proprio il narcisista.
Nonostante ciò, però, spesso il partner continua a soddisfare i bisogni del narcisista patologico e a rimanere soggiogato dalla manipolazione. Si crea una vera e propria dipendenza affettiva in quanto ci si sente completi solo insieme con il partner narcisista e la propria vita viene vista solo e unicamente in questa prospettiva, anche se poi lui per primo non è disponibile a creare alcun progetto di vita comune. Vive piuttosto alla giornata.
Tutto ciò a lungo andare stanca e può portare il partner a voler chiudere la relazione.
Come lasciare un narcisista patologico
L’induzione del senso di colpa
Se questo tipo di relazione, come abbiamo visto, può risultare complessa, ancora più difficile risulta riuscire a lasciare un narcisista.
In questi casi, infatti, ciò che subentra è spesso il senso di colpa che in un certo senso è il risultato della manipolazione del narcisista. Quando sente che il partner si sta allontanando o che vuole lasciarlo, infatti, il narcisista inizia ad attuare dei comportamenti manipolatori che puntano proprio a creare questo: può incolpare il partner della fine della relazione ma può anche cercare di convincere che la decisione di chiudere è un errore o ancora ricordargli tutti i momenti in cui è stato lui a far funzionare la relazione o quando le cose vanno bene e quindi provare a concentrarsi su quelle.
Questo spesso può far vacillare il partner che rischia di sentirsi l’unico responsabile della fine della relazione rischiando di voler dare l’ennesima possibilità di cambiamento, fidandosi ancora delle promesse e delle “belle” parole.
Superare il muro di gomma
Importante in questa fase mettere al centro se stessi e i propri bisogni e chiedersi:
- Da 0 a 10 quanto questa relazione mi fa stare veramente bene oggi?
- Quanto le parole dette sono veritiere? È la prima volta che le sento dire o è sempre la stessa storia?
- Se rimango, mi rispetto?
- Se sparisse il senso di colpa rimarrei in questa relazione?
- Quali sono state le mie responsabilità (scriverle)?
- Quale valore aggiunto ha apportato alla mia vita (scriverlo)?
Riconoscere la manipolazione vi aiuterà a comprendere la dinamica presente e possibilmente, se sarà il momento giusto per voi, ad interrompere la relazione, evitando di addossarvi tutte le colpe per ciò che c’è stato di sbagliato.
Approfondimenti
- Mackenzie, J.,”Questo amore fa male: Come salvarsi dalle relazioni distruttive e tornare a vivere“. Giunti.
- Secci, E. M. (2015). I Narcisisti Perversi e le unioni impossibili.
- Les, C. (2010). Difendersi dai narcisisti. Come non farsi rovinare la vita da chi pensa solo a se stesso. Tea.
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