Fobie e paure nel bambino: come si sviluppano e come trattarle
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17 Ottobre 2014Parliamo di infanzia paranoidea
Come già precedentemente accennato negli articoli sulle infanzie perturbate (borderline e antisociale), i maltrattamenti o più in generale le infanzie infelici creano adulti problematici. Oggi parliamo dell’infanzia paranoidea.
Storie di bambini paranoidei arrivano ai servizi, in genere, sulla base di segnalazioni che giungono dalla scuola o, occasionalmente dai vicini di casa. E’ difficile che arrivino segnali direttamente dai bambini, che tendenzialmente si chiudono in un muro di omertà. Il silenzio è generato dalla paura verso una figura genitoriale idealizzata e viene in qualche modo alimentata dal genitore più debole.
Alla luce di queste caratteristiche è possibile individuare alcuni tratti tipici dell’adulto con disturbo paranoideo di personalità e trovare una correlazione con la storia della sua infanzia.
Indice contenuti
Elementi che caratterizzano l’infanzia paranoidea
- Il controllo crudele e degradante di un genitore che trasmette un’ostilità sobria e fredda, in cui le punizioni prevedono violenze fisiche, sostenute dalla credenza che il bambino che le subisce sia un bambino “cattivo” che se le merita.
- Il bambino, abituato ad un sistema punitivo severo impara presto a non piangere, a non chiedere aiuto, a stare “fuori dai piedi”.
- Il confronto con gli altri migliori di lui (i fratelli o il bambino che lui era e ora non è più) è continuo e insidioso e può spingere il bambino nel ruolo di capro espiatorio; soprattutto quando le accuse che gli vengono fatte sono basate solo sul pregiudizio della sua colpevolezza.
- Per evitare accuse e violenze il bambino impara ad obbedire scrupolosamente agli ordini dei genitori, nonostante l’attesa del riconoscimento per quello che lui fa venga puntualmente delusa e questo tipo di comportamento lo aiuta solo a evitare le punizioni.
- Il bambino continuamente esposto a confronti pesanti con altri migliori di lui lo indurrà a diventare un adulto che si sentirà facilmente escluso e ingiustamente sottovalutato, vivendo un rancore sordo nei confronti degli altri più fortunati.
- La sua capacità di non creare problemi “stando fuori dai piedi” gli permetterà di essere un adulto con una forte tendenza alla solitudine.
Il controllo degradante dei genitori, percepiti come adulti fondamentalmente ostili porta l’adulto paranoide ad aspettarsi un attacco di cui teorizza le ragioni (su temi persecutori) oppure può portarlo ad esercitare su altri lo stesso controllo umiliante sperimentato durante l’infanzia.
Il bambino con un’infanzia paranoidea, abituato a ricevere punizioni e impegnato a controllare le sue reazioni, diventerà con molta probabilità un adulto che tenderà ad evitare l’intimità, a non confidarsi con nessuno e a mostrarsi indipendente dall’altro.
Come intervenire su chi ha vissuto un’infanzia paranoidea?
Solo quando situazioni di questo genere vengono alla luce, e la difesa del genitore debole viene svolta da qualcuno che interviene dall’esterno, può venir meno lo sviluppo paranoideo, poiché c’è un ridimensionamento delle figure genitoriali.
La tutela del minore che ha vissuto un’infanzia paranoidea e un sostegno alla parte genitoriale debole permetterà al bambino nuove esperienze per percepirsi altro da quello che, fino ad allora, gli adulti avevano proposto.
Approfondimenti
- L.Cancrini, La cura delle infanzie infelici, Raffaello Cortina Editore, Milano
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