La direttiva e le successive Note e Circolari sui Bisogni Educativi Speciali (Direttiva Ministeriale 27/12/12 e le Note 06/03/13, 27/06/13 e 22/11/13) hanno permesso di rendere più semplice, diretta e condivisa l’inclusione per quegli studenti le cui difficoltà non rientrano nell’area della Disabilità o del Disturbo Specifico di Apprendimento.
In realtà le recenti normative rappresentano il punto di arrivo di un percorso di riflessione e confronto pedagogico lungo anni, e che sono state precedute da altre importanti conquiste (Commissione Falcucci concernente i problemi scolastici degli alunni handicappati – 1975; L517/1977 abolizione delle classi differenziali; L104/92 per alunni disabili, integrata da DPR 24/02/94, L53/200, DL 51/2003, DL 185/2006; L170/2010 per alunni con DSA).
Il fine ultimo verso il quale queste normative tendono è proprio l’inclusività, principio guida che rappresenta la vera sfida nel nostro sistema formativo.
Il concetto di inclusività sottende la presenza di un sistema che organizza anticipatamente il contesto per accogliere le più varie diversità al suo interno, piuttosto che un contesto che chieda all’individuo di adeguarsi a parametri normativi. Una scuola inclusiva organizza anticipatamente il contesto affinché lo studente in difficoltà possa avere le stesse occasioni degli altri, anche se i risultati possono essere ottenuti attraverso strade diverse.
Dunque la sfida della scuola non è tanto evitare che lo studente in difficoltà agisca e si metta alla prova, ma creare situazioni nelle quali la diversità è compresa e sostenuta allo scopo di permettere la piena espressione del potenziale, qualunque sia la forma con la quale esso si presenta.
Questa forte e pressante necessità invita a riflettere su quali siano i mezzi soprattutto di carattere didattico che ne permettano la realizzazione. Molte delle strategie già utilizzate nelle classi sono infatti ottime risorse per favorire un contesto inclusivo, equo ed efficace:
Queste riflessioni rappresentano un punto di partenza a dimostrazione che, tenendo in mente gli obiettivi di equità e di inclusività, ogni educatore può creare in anciticipo una programmazione includendo le caratteristiche del suo gruppo classe, migliorando il clima e soprattutto l’efficacia del proprio lavoro.
Ianes, D., & Cramerotti, S. (2013). Alunni con BES. Indicazioni operative per promuovere l’inclusione scolastica sulla base dela DM 27/12/2012 e della CM n. 8 6/3/2013. Erickson
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