Le famiglie malsane possono avere diverse forme, come ad esempio la “famiglia invischiata“, in cui i membri sono eccessivamente coinvolti sul piano emotivo l’uno con l’altro e hanno difficoltà a prendere decisioni autonome, o le “famiglia insicure“, in cui i membri hanno bisogno di conferme costanti e hanno poca autostima.
In questa sede tratterò le famiglie invischiate.
La famiglia “invischiata” è un termine utilizzato in psicologia per descrivere un tipo di dinamica familiare in cui mancano i confini tra i membri, regna la confusione dei ruoli e si è tutti fusi insieme da emozioni malsane.
In famiglie di questo tipo i bisogni e i sentimenti dei singoli membri sono spesso ignorati o minimizzati e possono esserci dinamiche di potere distorte o relazioni distruttive. Questo può portare ad una assenza di autonomia e generare legami di dipendenza affettiva spesso tenuti in piedi da ricatti emotivi di genitori che creano sensi di colpa nei figli.
Crescere in una famiglia invischiata significa vivere spesso in un’atmosfera emotiva molto negativa e litigiosa, dove i conflitti sono frequenti e vengono affrontati in modo disfunzionale.
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Le famiglie invischiate possono essere il risultato di diversi fattori, come ad esempio un’eccessiva protezione da parte dei genitori, una mancanza di spazio personale (ci si ritrova a sapere tutto di tutti) o di indipendenza nell’infanzia e una scarsa gestione delle emozioni.
Ecco le caratteristiche che potrebbero indicare la presenza di una famiglia invischiata:
Alla base dell’invischiamento potrebbe esserci storie di traumi, un genitore con una dipendenza, un disturbo di personalità o emotivamente instabile, o ancora un bambino con una malattia cronica che ha bisogno di essere protetto.
Ora, poiché tendiamo a seguire modelli comportamentali che osserviamo nella nostra famiglia è facile trasmettere inconsciamente le dinamiche malsane dell’invischiamento alla generazione successiva.
Le conseguenze di queste dinamiche intense e invasive possono essere molto negative sia per i singoli individui che per la famiglia nel suo insieme.
I membri della famiglia possono sviluppare ansia o depressione, disturbi di personalità o difficoltà nella gestione delle emozioni e nell’affrontare i conflitti.
Nello specifico tre sono le principali conseguenze che possono crearsi sui figli.
La genitorializzazione si ha quando i genitori trasformano i figli in genitori.
Può essere di due tipi:
La genitorializzazione produce nel figlio l’incapacità di individualizzarsi in quanto le sue scelte dipendono dai genitori e quindi diventa per lui impossibile farne di proprie.
Inoltre quando il figlio prova a fare delle scelte in modo autonomo, il genitore lo riprende utilizzando i sensi di colpa, andando a creare confusione rispetto al ruolo che occupa e rendendogli difficile, se non impossibile, la creazione di una propria identità.
Mancando di autonomia individuale il figlio non saprà cosa vuole fare o essere, svilupperà una bassa autostima e sarà incapace di correre rischi sani. Tutto questo creerà un ostacolo alla realizzazione del suo potenziale e allo sviluppo delle competenze necessarie per essere indipendente. Frustrato all’estremo, potrà arrivare a sfogarsi con reazioni esagerate o chiudersi in se stesso.
Inoltre da adulto faticherà a fidarsi e ad impegnarsi nelle relazioni con i partner, ad accettarne le differenze e soffrirà della paura dell’abbandono. Rischierà infine di creare relazioni di co-dipendenza semplicemente perché questo è il modello a cui è stato abituato.
Un figlio che impara a mettere i bisogni degli altri davanti ai propri tenderà ad evitare i conflitti e sarà incapace di dire di no.
Per affrontare le dinamiche delle famiglie invischiate è importante lavorare sulla consapevolezza dei propri confini e sulla gestione delle emozioni.
I terapeuti possono aiutare i membri della famiglia a imparare ad affrontare i conflitti in modo costruttivo e a sviluppare una maggiore indipendenza e autonomia.
Quando si inizia a prendere consapevolezza e si comincia a comportarsi diversamente, capita spesso che gli altri componenti della famiglia invischiata critichino tutti i tentativi di cambiamento e di autonomizzazione fino al punto di percepire il figlio (e farlo sentire) come un “estraneo”. E’ un pò quello che accade nel mondo animale quando un cucciolo non viene riconosciuto, viene lasciato indietro o addirittura abbandonato.
E’ importante in questi casi guardare dall’esterno e rendersi conto dell’evoluzione che si è stati in grado di fare, piuttosto che tornare indietro. È un diritto di tutti essere autonomi dalla proprio nucleo e se non è questo a promuovere l’indipendenza, sarà il figlio, con fatica, a doversela sudare.
Pensate che alcune persone non fanno neanche in tempo a rendersene conto e rimangono a vita invischiate.
Imparate quindi a:
Sia che siate genitori o figli di una famiglia invischiata, potreste aver bisogno di aiuto per imparare a mettere in pratica i passi sopra descritti.
La terapia breve strategica può aiutarvi a:
Guida pratica per famiglie in difficoltà
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