Donna con i sintomi dell’attacco di panico
L’attacco di panico che ha un inizio improvviso, può durare circa 20 minuti e può essere accompagnato da alcuni sintomi somatici tra cui:
Spesso il soggetto che subisce l’attacco di panico tende a crearsi profezie catastrofiche relativamente ai sintomi fisici che avverte, costruendosi paure legate ad eventuali infarti, o ancora immagina di situazioni imprevedibili che potrebbero accadere per colpa sua o di altri. Un atteggiamento questo che va ad aumentare le reazioni a livello fisico e l’innesco di alcuni sintomi psichici.
Tra quest’ultimi possiamo avere:
Dal momento che tutti i soggetti affetti da disturbo di panico manifestano attacchi di panico, ma non è vero il contrario, come si arriva a diagnosticare tale disturbo?
E’ importante che lo psicoterapeuta proceda ad una diagnosi corretta e accurata, sulla base dei criteri del Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Psichici (DSM), per cui la diagnosi risulta confermata se:
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Ma cosa può comportare un attacco di panico, qualora non venisse trattato?
Come è possibile immaginare un disturbo da attacchi di panico non trattato può ripercuotersi pesantemente sulla qualità della vita della persona, poiché può scatenare altre paure, disturbi psico-emotivi o problemi sociali.
La vittima di tali attacchi può tendere all’isolamento sociale e mettere in atto di modalità di comportamento limitanti per la propria vita, tanto da incorrere in diverse conseguenze, sia sul piano cognitivo, emotivo che comportamentale.
Vediamo nel dettaglio l’aspetto appena delineato.
Luogo affollato
Chi soffre di attacchi di panico può mettere in atto alcuni meccanismi di evitamento, ovvero una sorta di meccanismo di difesa, che in realtà comporta solo una riduzione della propria autonomia e del proprio benessere psicologico.
Poiché teme le proprie sensazioni fisiche, la persona può evitare tutte quelle attività o sostanze che rischiano di aumentare l’attivazione fisiologica dell’organismo. Ad esempio può arrivare a non bere più caffè o bevande eccitanti, prediligendo in tal modo uno stile di vita prudente.
Per paura di nuovi attacchi inoltre tali soggetti si possono evitare situazioni o persone ritenute pericolose, fino a non frequentare contesti pubblici, come un supermercato o un negozio di vestiti o in casi più gravi a non riuscire più ad uscire di casa, per evitare di essere oggetto di giudizi altrui e di un conseguente panico situazionale.
“E se sono solo durante un attacco?”
Chi soffre di tale disturbo si chiede anche questo, evitando quelle situazioni in cui potrebbe esser costretto a rimanere solo.
Ma siamo davvero sicuri che evitare il mondo intero sia la soluzione più giusta?
Se in un primo momento sembrerebbe di sì, poich* si registra un miglioramento della sintomatologia, vediamo come in seconda battuta inizi ad insorgere una dipendenza da famigliari stretti tanto da diventare impensabile anche solo allontanarsi da casa senza una persona fidata.
La strategia dell’evitamento, rinforzando la paura, può portare allo sviluppo dell’agorafobia.
Nello specifico con tale parola intendiamo la paura di:
Una delle sue conseguenze pericolose? Rinunciare ad attività quotidiane piacevoli o utili per la soddisfazione personale.
Un’ulteriore manifestazione di chi soffre di attacchi di panico è l’elaborazione ipocondriaca, che si realizza nel 20% dei casi, poiché il paziente tende ad interpretare l’intensità della propria sintomatologia come espressione di una grave malattia.
Chi soffre di attacchi di panico può sviluppare dunque preoccupazioni esagerate rispetto alla propria salute fisica tanto da arrivare a iper-monitorare i propri segnali fisiologici, mantenendosi in uno stato di costante attivazione psicologica.
L’ansia? Anche in questo caso non può far altro che crescere.
Alcuni pazienti possono anche sviluppare fobie specifiche come la paura di guidare, depressione e aumento del rischio di abuso di sostanze stupefacenti o di alcool, nonché di suicidio.
Per affrontare i sintomi di un attacco di panico e le conseguenze a livello comportamentale, diventa fondamentale un percorso di psicoterapia breve che aiuti disinnescare le tentate soluzioni disfunzionali, aiutando la persona a gestire l’escalation dell’ansia.
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