Relazione a distanza: quando ci fortifica e come possiamo affrontarla
Quanti di voi hanno vissuto una relazione a distanza e conoscono i sacrifici che questa condizione comporta? Questo articolo sarà dedicato a coloro che vivono o dovranno vivere una relazione in cui il partner vive lontano. A coppie di studenti che studiano in scuole di città diverse, a coppie in cui uno dei due si trova distante per doveri lavorativi, quanto leggerete si rivolge a tutti coloro che hanno pensato o stanno pensando che non ce la faranno.
Le relazioni a distanza sono particolarmente interessanti a causa delle conseguenze che la separazione geografica comporta, e come questa influenza la relazione di coppia. Ogni relazione comporta una riflessione su come stare insieme, quando vedersi e ovviamente anche come fare quando non ci si potrà vedere.
In una relazione a distanza però la disponibilità di essere con l’altro è limitata nel tempo e nello spazio, diventando così una componente importante come il rapporto può crescere e può mantenersi nel tempo. Si devono fare i conti con alcuni aspetti e mancanze:
Se poi la coppia si trova in paesi diversi e molto lontani, dovrà anche fare i conti con la differenza di orario, per cui uno potrebbe essere stanco e vorrebbe andare a dormire, mentre per l’altro potrebbe essere ancora giorno. Insomma un vero e proprio caos così presentato!
Come utilizzare il tempo a disposizione nel modo più proficuo, diventa una vera lotta. Non si può rimandare un viaggio e quindi non vedersi come faremmo con un amico al quale diciamo che non potremmo essere presenti all’appuntamento, il rapporto di coppia è molto più complesso e articolato. Non vedersi per molto tempo, infatti, aumenta la difficoltà di creare un’identità comune, l’identità del “noi” anche agli occhi degli altri, che non avranno la percezione che siamo impegnati perché appunto fisicamente da soli.
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Alla luce di queste osservazioni perché non dovremmo preoccuparci? In realtà una relazione a distanza ha anche i suoi vantaggi. Non doversi giustificare se si torna tardi da lavoro e non si può essere a casa in orario per la cena, vedere il film che si preferisce ed essere più liberi quindi di scegliere come passare il proprio tempo. La vita quotidiana potrebbe essere al riparo dalle esigenze che un rapporto comporta.
Le relazioni a distanza possono essere di qualità superiore e più stabili di quanto noi possiamo pensare, ma solo se vengono soddisfatte determinate condizioni.
Secondo degli studi canadesi le relazioni a distanza e quelle di “vicinanza” non sono affatto diversi rispetto a:
a dispetto quindi di quanto detto prima secondo gli studiosi non ci sarebbero, di fatto, molte differenze.
Ma se non vi è alcuna differenza come è possibile aiutare chi sta lottando per riuscire a mantenere nel modo più sereno possibile una relazione a distanza?
Sembrerebbe che le coppie che vivono questo tipo di relazione siano individui che vivono in modo più positivo l’assenza del partner e le difficoltà che questa distanza comporta, probabilmente per capacità di resilienza maggiore, intendiamo con questo termine la capacità della persona di affrontare gli eventi stressanti in maniera efficace.
Un altro aspetto importante in questo processo è l’idealizzazione del partner, termine che in psicologia indica la tendenza (o difesa) della persona a vedere e valutare nell’altro solo le caratteristiche migliori. In una relazione a distanza questo concetto può essere rivalutato, in quanto idealizzare assume un carattere diverso che spiegherò con un esempio: se una coppia si vede una volta ogni tanto, magari solo il fine settimana, non ha la necessità di testimoniare i disagi o fastidi quotidiani che invece condividono i partner che vivono insieme la quotidianità, c’è invece la necessità, il bisogno primordiale, di “godersi” quei pochi giorni che potranno passare insieme. Rettificando il concetto potremmo dire che è la relazione che viene idealizzata, il rapporto infatti è valutato in base ai brevi periodi di tempo, comportandosi nel modo “migliore” e più pacifico possibile. Ma non solo, perché anche il partner in realtà viene idealizzato: è immaginato come perfetto proprio perché non l’abbiamo davanti e quindi non possiamo immediatamente osservarne i propri difetti fisici e caratteriali.
Secondo gli esperti inoltre essere distante dal partner avrebbe come risultato quello di vivere meglio le relazioni amicali e sociali che si vivono nella realtà, soprattutto per il maggiore tempo che condividiamo con questi.
In uno studio del 2013 condotto da ricercatori statunitensi e londinesi, la distanza potrebbe paradossalmente generare una maggiore intimità. Nell’analizzare i diari, telefonate, chat e video del campione di ricerca, si potevano osservare comportamenti e atteggiamenti più intimi rispetto a chi non viveva una relazione a distanza. Questo probabilmente potrebbe dipendere da una comunicazione meno problematica e fatta di un numero minore di litigi e aggressione verso il partner. Il dato è in linea con quanto detto sopra rispetto all’idealizzazione del rapporto e del partner.
Si deve però aggiungere una cosa sia a questi studi che alle considerazioni prima fatte, e cioè che se è vero che chi vive a distanza può giovarne in vari ambiti, dobbiamo anche aggiungere che le coppie vivono meglio questa condizione se è temporanea, in quanto meno angosciati dal tempo indefinito che potrebbe apparire eterno. Una data di ritorno che viene fissata riesce a confortare entrambi, ma soprattutto colei o colui che è rimasto nella propria città e aspetta il ritorno dell’altro. Probabilmente coppie che vivono perennemente distanti senza una certezza del ritorno alimenta uno stato di tensione ed è anche più probabile una rottura soprattutto se il tempo che li separa diventa eccessivamente lungo.
Le nuove tecnologie però hanno ridimensionato l’idea del rapporto a distanza. Pensiamo per esempio alle missioni vissute dai militari. Nonostante spesso si trovino ad operare in territori di guerra, c’è la possibilità di trovare il tempo e il mezzo per sentire la propria partner distante moltissimi chilometri. Cosa assolutamente impensabile ai tempi della Seconda Guerra Mondiale dove al massimo c’era la possibilità di scrivere una lettera che sarebbe arrivata dopo mesi. Sulla base di ciò una relazione a distanza non è più quel rapporto che “condanna” le persone a vivere in una condizione di solitudine. Le distanze sono evidentemente accorciate dalle video chat, dai messaggi istantanei di whatsapp, ovunque ci troviamo anche a 2.000 chilometri di distanza. Sulla base di ciò oggi parliamo di LAT “Living Apart Together”, termini inglesi che significano letteralmente “vivere a parte insieme” e che adattandoli alla lingua italiana potremmo tradurli in vivere lontani, ma insieme.
Nonostante queste osservazioni rassicuranti, molte coppie che vivono relazioni a distanza potrebbero non tollerare questa condizione e nonostante gli studi, i litigi sono sempre presenti, le incomprensioni rendono la relazione difficile, la mancanza di fisicità e del contatto corporeo incrementano gelosie e timori. In quanto professionisti del benessere e della salute mentale è a queste persone che dobbiamo rivolgerci e trovare dei rimedi/consigli per vivere serenamente la propria storia d’amore:
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