“La fama crea una personalità
invece di una persona”
Whitney Houston
Personaggi famosi e stile di vita dei vip
Lo stile di vita di personaggi famosi e celebrità, potrebbe far pensare ad una vita senza problemi, ricca di gioie e di realizzazioni personali.
Ma la realtà, a volte, è ben diversa.
Gli effetti psicologici della fama e del successo, oltre ad avere conseguenze positive possono anche avere conseguenze negative anche gravi.
Se prendiamo, ad esempio, la società americana, raggiungere fama e successo è considerata come la carriera ideale per la maggior parte degIi americani, e non solo.
In uno studio è stato confermato che più del 40% degli intervistati, avevano sempre desiderato di diventare famosi, e di essere riconosciuti ovunque.
Tale percentuale sale quando gli intervistati sono adolescenti.
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Ma come mai questo tipo di desiderio è molto comune e presente in qualsiasi parte del mondo?
La gente sembra ossessionata dalla speranza e dal desiderio che milioni di persone conoscano il loro nome e il loro viso, essere uno status simbol sembra la via più facile per guadagnare molti soldi, tralasciando molto spesso, i veri valori, oltre che avere una migliore stima di sé.
Si pensa solo al lato positivo e a tutti i vantaggi che si potrebbero avere.
Però, molto spesso, capita che una volta raggiunto tale obiettivo, successivamente, si perda tutto l’interesse.
I cambiamenti di stili di vita che si verificano con la fama e col successo spesso fanno capire alle celebrità che la fama non è poi tutto così rose e fiori.
Ad esempio, l’improvvisa mancanza di privacy può portare l’individuo in uno stato di isolamento e di solitudine.
Dopo aver realizzato che l’essere famosi non è così magico come si crede, le celebrità, e in generare tutti i personaggi famosi, tendono a ricercare un modo alternativo per affrontare questo improvviso cambiamento di vita e di gestire questo successo arrivato.
Tra i modi più conosciuti, e purtroppo anche tra i più dannosi, si trovano l’uso (abuso) di droghe e l’alcool.
Queste dipendenze, non fanno altro che aumentare il senso di insoddisfazione e di difficoltà.
Non è raro sentire di artisti molto famosi che, a causa di questa insofferenza e incapacità a gestire tutto quello che il successo comporta, arrivino anche a forme depressive fino al suicidio.
I media invadono costantemente la privacy delle celebrità e questo fa si che il vip, l’artista stesso, si guardi con maggiore occhio critico.
E’ proprio nella natura dell’uomo quella di ricercare sempre più l’approvazione dagli altri, estranei compresi.
Osservando le varie “fasi” della notorietà si possono comprendere quali possano essere gli effetti psicologici del successo nei personaggi famosi e celebrità.
La maggior parte di noi crede che per sentirsi felici e soddisfatti bisogna raggiungere la ricchezza, la fama e la notorietà.
Anche gli attori più blasonati, i musicisti, gli atleti professionisti e imprenditori di alto livello, sono vulnerabili agli effetti deleteri dell’esser famosi e al centro dell’opinione pubblica.
In una ricerca, Jib Fowles, scrittore e insegnante, ha rilevato che l’età media di vita delle celebrità si aggirava intorno ai 58 anni, rispetto ad una media di 72 anni di altri americani.
I risultati della ricerca hanno anche rivelato che le celebrità presentano una probabilità di morte per suicidio quasi quattro volte di più di altri.
Tra le conseguenze dell’esser famosi ritroviamo:
Se pensi che avere molti soldi, guadagnandoli attraverso lo spettacolo e la fama, e avere l’ammirazione di molti possa migliorare la tua vita – pensaci ancora un attimo.
Un nuovo studio di tre ricercatori dell’Università di Rochester ha dimostrato che il successo di questo tipo può, al contrario, rendere una persona meno felice.
La gente sa che è importante perseguire e raggiungere degli obiettivi prefissati e che tale raggiungimento porti solo conseguenze positive.
Questo studio ha dimostrato che questo non è vero per tutti gli obiettivi.
“Anche se la nostra cultura mette una forte enfasi sul conseguimento della ricchezza e della fama, perseguire questi obiettivi non contribuisce ad avere una vita SEMPRE soddisfacente” afferma l’autore Edward Deci, professore di Psicologia e Scienze Sociali dell’Università di Gowen.
Il documento di ricerca, pubblicato nel numero di giugno del Journal of Research in Personality, ha seguito 147 alunni di due università durante il secondo anno di laurea.
Utilizzando indagini psicologiche approfondite, i ricercatori hanno valutato i partecipanti in aree specifiche, tra cui, soddisfazione per la propria vita, autostima, ansia, segni fisici dello stress e l’esperienza di emozioni positive e negative.
Per monitorare i progressi, l’indagine è stata somministrata due volte, una volta l’anno dopo la laurea e ancora 12 mesi dopo.
E’ stato scelto di svolgere l’indagine nel periodo post-laurea, proprio perché questo momento è cruciale nello sviluppo dei giovani adulti, spiega l’autore principale Christopher Niemiec.
“Durante questo periodo formativo, i laureati non sono più a casa né all’università, per la prima volta sono in grado di decidere come vogliono che la loro vita proceda.”
Come in precedenti ricerche, lo studio ha confermato che l’individuo che ha un obiettivo ben preciso ha maggiore probabilità di successo. Ma a differenza degli studi precedenti, questa ricerca ha dimostrato che ottenere ciò che si vuole non è sempre salutare.
“C’è una forte tradizione nella psicologia che dice che se valuti gli obiettivi e li raggiungi, seguirà benessere”,”Ma questi primi studi” afferma Niemiec, “non hanno considerato il contenuto degli obiettivi“.
Quello che ne risulta è che il raggiungimento di obiettivi materialistici e di immagine, in realtà, contribuiscono al malessere intimo della persona. Nonostante le loro realizzazioni, gli individui sperimentano più emozioni negative, come vergogna e rabbia e altri sintomi fisici di ansia (mal di testa, gastrite, mal di stomaco e perdita di energia).
Al contrario, gli individui che valorizzano la crescita personale, le relazioni, il coinvolgimento della comunità e la salute fisica sono più soddisfatti. Tali soggetti hanno un senso più profondo del benessere, sentimenti più positivi e meno segnali fisici di stress.
I risultati di questo studio confermano la teoria dell’autodeterminazione.
La Teoria dell’Autodeterminazione (Deci e Ryan, 1985) sostiene che il benessere di un individuo è il risultato della soddisfazione di tre bisogni psicologici di base:
Per soddisfare questi tre bisogni una persona deve sviluppare una certa dose di autodeterminazione, una combinazione di abilità, conoscenze e convinzioni che permettano all’individuo di adottare comportamenti autoregolati, autonomi e diretti verso un obiettivo.
Nel tempo, l’autodeterminazione conduce gli individui a impegnarsi in comportamenti agendo per scelta piuttosto che per obbligo o costrizione.
Varie ricerche dimostrano che la fama cambia, sostanzialmente e per sempre, la vita di una persona.
Diventare una celebrità, essere personaggi famosi, vip pieni di successo, può alterare il proprio mondo interno.
Una volta che la fama colpisce, con il crescente senso di mancanza di privacy personale, la sensazione di “prigionia”, la solitudine, si sviluppa una sorta di distinzione tra il “sé della celebrità” e il “sé autentico“.
Alcune affermazioni tipiche del vissuto della persona che ha acquisito una certa fama, sono: “Mi sento come un animale in una gabbia”, “Sono come un giocattolo in una vetrina”, “Mi considerano come una bambola di Barbie”. Il “vip” sperimenta molti degli effetti positivi dell’essere famoso, come l’affascinante ricchezza, il trattamento preferenziale, l’adorazione da parte della gente, ecc. Tutto questo porta a far si che, i personaggi famosi rimangano attaccati alla necessità perpetua di continuare a mantenere questa popolarità, di cui ad un certo punto, non possono più farne a meno.
Come una vecchia stella del mondo dello spettacolo ha rivelato: “Sono stato dipendente da quasi tutte le sostanze conosciute dall’uomo in un momento o nell’altro, e la più dipendente di tutti è la fama“.
Secondo la psicologa Donna Rockwell, specializzata in “Psicologia della Fama e della Celebrità”, una delle conseguenze della fama, è che essa può portare ad una vera e propria dipendenza.
In un suo recente articolo, pubblicato su Journal of Phenomenological Psychology, la dott.ssa Rockwell ha diviso l’esperienza dell’essere famosi in quattro stadi:
La “dipendenza da fama” è un disturbo comportamentale centrato su un bisogno disperato di essere visti, ammirati, per poter stare bene. Le persone che ne soffrono sono annoiate, impulsive, ansiose, insoddisfatte e tutte condividono la stessa paura: essere invisibili.
Secondo la studiosa, ci sarebbe una componente chimica e biologica, per la quale il soggetto dipendente dall’essere famoso è costretto a cercare e ad alimentare il bisogno di essere riconosciuto, mettendo in atto il medesimo comportamento, per raggiungere la sensazione di benessere.
Ma come si definisce la dipendenza dalla fama, e come si capisce se si soffre di questo disturbo?
Il dottor Karim, uno specialista di psichiatria e dipendenza, che ha avviato un programma di trattamento presso il suo centro di trasformazione personale, Lumion Centers (ex The Control Center), dedicato ad aiutare le persone dipendenti dalla fama, dice di aver trovato una serie di caratteristiche individuabili nei soggetti “dipendenti dal successo”.
Queste sono alcune delle caratteristiche:
Ancora lo studio della dott.ssa Rockwell ha anche rivelato che tra le quindici persone famose che ha intervistato, nessuno avrebbe rinunciato al proprio successo, indipendentemente dal verificarsi di conseguenze negative per se stessi e per i loro cari. Sostiene che vi sia una divisione di personalità tra il proprio autentico sé e il sé della celebrità, che diventa una maschera attraverso cui il personaggio famoso si rapporta con la gente.
Lo “spazio interno “dove far vivere il proprio sé, diventa sempre più piccolo, lasciando maggiore spazio al sé della celebrità”. Molti personaggi famosi perdono il loro senso di identità dietro questa maschera che usano per proteggere se stessi.
Ciò che emerge da questi studi è che questo disturbo sta diventando sempre più diffuso nella popolazione “normale” affermando che “Quello che sembra un disturbo da “celebrità” è in realtà un problema universale che sta crescendo ogni giorno con i progressi tecnologici, i social, la televisione. Non si tratterebbe solo di un problema di personaggi famosi o di celebrità. Vengono coinvolte persone comuni con particolare interesse verso i social, con il desiderio di essere notati su YouTube, di partecipare a programmi televisivi, come reality.
Ma da questa dipendenza si può guarire se si rende più salutare il proprio “essere famosi”, utilizzando ad esempio il proprio successo per aiutare chi è in difficoltà, chi non ha la possibilità di poter vivere una vita dignitosa, migliorando la vita degli altri e arricchendo la propria.
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