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Cosa è la peer education?
La peer education è una strategia educativa volta ad attivare un processo naturale di passaggio di conoscenze, emozioni ed esperienze da parte di alcuni membri di un gruppo ad altri membri di pari status. È un metodo che si sta diffondendo soprattutto per la prevenzione di comportamenti a rischio coinvolgendo attivamente i ragazzi direttamente nel contesto scolastico.
Nato negli anni ‘70 e diffuso prevalentemente nel Nord America, il metodo mirava principalmente a modificare i comportamenti specifici e a sviluppare le life skills. Questi programmi si basavano su forme d’educazione derivanti dal peer tutoring ma applicati soprattutto per operare tramite meccanismi d’influenza sociale ed emozionale sul comportamento.
Progettare un intervento
La progettazione comprende una serie di fasi:
- Definizione del gruppo di lavoro;
- Individuazione dei peer educator;
- Formazione dei peer educator;
- Progettazione e realizzazione degli interventi ideati dai promotori di salute;
- Realizzazione degli interventi tra pari;
- Valutazione.
In una prima fase, la peer education riconosce il ruolo svolto dagli adulti che hanno il compito di sviluppare le competenze (life skill) dei giovani quale presupposto attraverso cui i ragazzi possano essere protagonisti della vita sociale in uno scambio attivo e costruttivo. Le attività svolte dal peer educator sono un’occasione di discussione per gli adolescenti che mira a valorizzare la condivisione e le potenzialità implicate in un gruppo di pari, dove avviene un passaggio di conoscenze e vissuti che però è orizzontale, svolto in un’ottica di cooperazione e solidarietà.
I destinatari vengono considerati in modo completamente nuovo: non più utenti da istruire perché carenti di informazioni, ma bensì soggetti portatori di risorse, conoscenze, capacità, potere di cambiamento.
Gli adulti, cioè i formatori, gli insegnanti e gli operatori dei servizi esplicano il loro ruolo in due direzioni: essi sono responsabili della formazione dei peer e sono in secondo luogo gli unici in grado di legittimare ciò che i ragazzi portano nelle classi. Quindi gli adulti svolgono la funzione di costruire una cornice che sia legittimante rispetto alla presenza dei peer e dell’intervento.
I peer educator utilizzano come strumento una comunicazione paritaria e agiscono come agenti di cambiamento. Il gruppo costituito da peer e studenti non è strutturato secondo gerarchie e non viene assunta una funzione autoritaria e di tipo formale. I peer educator non tengono una lezione e non sono giudicanti, rimangono parte del gruppo e sono percepiti come un modello positivo che stimola l’identificazione in un clima di fiducia.
Perché utilizzarla?
Il lavoro dei peer è centrato sul miglioramento dei rapporti fra i membri. Ognuno deve mettere in gioco le proprie potenzialità, competenze e risorse e capire che attraverso il confronto e la condivisione si può apprendere il meglio che è in ognuno. Il senso risiede nel rendere i ragazzi protagonisti e responsabili in prima persona della propria educazione alla salute in base alle loro capacità di comunicare in modo efficace.
La Peer Education agisce su alcuni livelli già presenti:
- Schemi comunicativi ridondanti;
- Rapporti costretti entro ruoli;
- Emozionalità agita e non pensata.
La peer education è diventata un’opportunità nei contesti scolastici per prevenire comportamenti a rischio e trasmettere messaggi di prevenzione sui temi dell’AIDS, delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate.
Dal gruppo dei pari l’adolescente si sente compreso e sicuro, può sperimentare la propria autoefficacia, individuare il proprio sé, condividere esperienze ed emozioni. I peer sono percepiti, infatti, come fonte d’informazione credibile soprattutto rispetto ad aree sentite altamente significative per loro quali la sessualità, l’uso di droghe, lo studio.
Bibliografia
- Dalle Carbonare E., Ghittoni E., Rosson S. (a cura di) (2004). Peer educator. Istruzioni per l’uso, Franco Angeli.
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