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21 Aprile 2024Ti è mai capitato di trovarti, all’improvviso, in un turbinio di pensieri che ti sconvolgono la mente e il tuo stato emotivo, quando solo un attimo prima ti sentivi perfettamente stabile e in controllo? Se la risposta è sì, molto probabilmente hai vissuto uno stato di instabilità emotiva, un fenomeno molto comune e spesso sottovalutato. Questa condizione può Sto arrivare a sconvolgere profondamente i nostri equilibri, spingendoci in uno stato di confusione e disagio che influisce significativamente sulla nostra vita quotidiana.
L’instabilità emotiva si verifica quando incontriamo difficoltà significative nel mantenere o ristabilire il nostro equilibrio emotivo, ovvero facciamo fatica ad essere presenti a noi stessi e a ristabilire il controllo, finendo per ritrovarci sbilanciati emotivamente nei confronti di una o più persone/situazioni.
L’instabilità emotiva si può manifestare attraverso:
- intensità emotiva eccessiva: reazioni emotive sproporzionate rispetto alle situazioni o persone che le scatenano, spesso percepite come oppressive e/o incontrollabili;
- oscillazioni dell’umore: cambiamenti rapidi e frequenti dell’umore che possono apparire imprevedibili sia agli altri che alla persona stessa;
- sensazione persistente di insicurezza: continui dubbi che possono influenzare la capacità di prendere decisioni o di sentirsi sicuri nelle relazioni interpersonali.
Ma cosa può portare a questa perdita di equilibrio?
Indice contenuti
Cause dell’instabilità emotiva
L’instabilità emotiva può essere innescata da diversi fattori, che possono essere suddivisi come segue:
Fattori o eventi esterni
- Traumi personali: incidenti gravi, perdita di persone care, esperienze di violenza o di abuso possono lasciare cicatrici emotive che generano confusione e stress nelle esperienze di vita del quotidiano.
- Cambiamenti di vita significativi: trasferimenti in una nuova città, l’inizio di un nuovo lavoro, una crisi improvvisa o la fine di una relazione importante possono interferire con le nostre routine e disattendere le aspettative di vita.
- Eventi globali o sociali: disastri naturali, pandemie o crisi economiche possono creare un senso di incertezza e impotenza che alimenta la destabilizzazione emotiva.
- Pressioni sociali e professionali: aspettative irrealistiche sul lavoro o pressioni sociali che ci impongono di conformarci a certi standard possono generare stress e ansia continui. (Scopri quando il lavoro risulta tossico)
Fattori psicologici interni
- Bisogni insoddisfatti: l’insoddisfazione delle proprie necessità, sia in termini di carriera che di relazioni, può alimentare sentimenti di insuccesso e portare alla destabilizzazione.
- Predisposizioni personali: tendenze innate e caratteristiche di personalità possono generare stati di ansia, depressione o altri disturbi dell’umore che possono rendere gli individui più suscettibili alle fluttuazioni emotive.
- Riflessioni e rimuginio: un’eccessiva tendenza a riflettere su problemi passati o preoccupazioni future può impedire di vivere nel presente e stabilizzare le emozioni. (Scopri il meccanismo del dubbio patologico)
Comprendere le reali cause che hanno innescato l’instabilità emotiva è il primo passo per capire poi su cosa andare ad agire. La consapevolezza aiuta infatti a recuperare il centro e a ricercare sviluppare strategie mirate per affrontare efficacemente la situazione che si è creata.
Sintomi comuni ed effetti dell’instabilità emotiva
L’instabilità emotiva può manifestarsi attraverso una varietà di sintomi psicologici e comportamentali e con reazioni emotive che influenzano significativamente la vita quotidiana.
Sintomi psicologici e comportamentali
Tra i sintomi psicologici e comportamentali ritroviamo:
- tendenza alla distraibilità: incapacità di mantenere l’attenzione su compiti o attività che inficiano sulla performance;
- pensieri fissi: tendenza a rimuginare su specifici eventi o preoccupazioni, che può portare a cicli di pensiero negativi difficili da interrompere;
- riflessione compulsiva: continuo ripensare a dialoghi o situazioni, analizzandoli eccessivamente;
- insonnia: difficoltà a addormentarsi o a mantenere il sonno durante la notte, spesso causata da ansia o iperattivazione mentale;
- ipersonnia: dormire per periodi eccessivamente lunghi come forma di fuga dalle pressioni della realtà, che può portare a un senso di letargia e disconnessione durante il giorno;
- sonno disturbato: svegliarsi frequentemente durante la notte o esperire sonni agitati e poco riposanti.
Sintomi emotivi
I sintomi di attivazione emotiva che più comunemente caratterizzano e influenzano questo processo sono:
- Ansia: un’elevata sensazione di apprensione, nervosismo e preoccupazione, spesso senza una causa apparente o chiaramente identificabile, che può manifestarsi con sintomi fisici come tachicardia, sudorazione e tremori.
- Tristezza: un profondo senso di dispiacere o malinconia che può evolvere in depressione se persistente. Questa può influenzare negativamente la capacità di svolgere attività quotidiane e di godere della vita.
- Rabbia: sentimenti di irritabilità, frustrazione e collera che possono essere difficili da controllare e possono portare a comportamenti esplosivi o aggressivi.
- Paura: una reazione a minacce percepite, reali o immaginarie, che può portare a evitamento e paralisi delle azioni normali.
- Allerta costante: una sensazione persistente di essere sempre in guardia, come se ci si aspettasse che qualcosa di negativo accadesse da un momento all’altro.
- Preoccupazione continua: impossibilità di liberarsi dai pensieri ansiosi riguardo situazioni future o passate, spesso irrazionali o esagerati.
- Incapacità di rilassarsi: difficoltà a trovare momenti di calma, che possono influenzare la qualità della vita e le relazioni personali.
- Impotenza: sentimento di mancanza di controllo su eventi o situazioni, spesso accompagnato da una sensazione di resa.
- Confusione: difficoltà a mantenere lucidità di pensiero, che possono rendere complicato prendere decisioni o rimanere concentrati.
- Isolamento: sentimenti di solitudine o distacco dagli altri, che possono essere sia una reazione alla destabilizzazione emotiva che una sua causa aggravante.
- Insicurezza: dubbi su se stessi e sulla propria capacità di affrontare le situazioni della vita, che possono incidere negativamente sull’autostima e aumentare la dipendenza dagli altri.
Questi sintomi non solo rendono difficile gestire le attività quotidiane, ma possono anche minare il senso di benessere generale. Anche in questo caso, riconoscere i sintomi consente di prendere le dovute misure per contrastare gli effetti della destabilizzazione emotiva e ristabilire un equilibrio nella propria vita.
Strategie per recuperare la stabilità
Affrontare e superare l’intabilità emotiva richiede un approccio attivo e deliberato che deve essere guidato quindi dalla volontà. In questo modo è possibile ricentrarsi e ritrovare un senso di controllo e stabilità andati persi, ristabilendo una serenità interiore.
Ecco alcune tecniche utili:
- Identifica i sentimenti: la prima cosa da fare è capire cosa sta succedendo dentro di te. Prenditi il tempo per riflettere su ciò che provi e prova a dare un nome alle tue emozioni. Può essere utile buttare su carta ciò che senti o che pensi per concretizzare il problemi e pensare così alle strategie da adottare.
- Immergiti e accetta le tue emozioni: siamo umani e quindi è più che normale provare emozioni. Spesso non le accettiamo e di fatto non ci facciamo i conti. Se vuoi gestire la tua instabilità emotiva, una tra le prime cose è guardare in faccia ciò che stai sperimentando. Dedica uno spazio del tuo tempo per riflettere su quello che provi, magari utilizzando anche degli “amplificatori”. La musica, i film, la pittura, sono alcuni modi per trovare ispirazione e far defluire le emozioni. Questo passo è fondamentale per evitare di rimanere intrappolati in un ciclo di negazione e di auto-critica. Vedrai che troverai il senso che stai cercando.
- Ristabilisci le routine: recupera le tue abitudini, che spesso sono le prime a saltare. Usa un’agenda per segnare le tue attività, i momenti di riposo, senza dimenticare di dedicare spazio ai pasti e all’igiene del sonno. La prevedibilità può ridurre significativamente l’ansia e lo stress.
- Ritaglia del tempo per te: assicurati di concederti il giusto spazio da dedicare ad attività che ti fanno star bene, in modo da riappriopriarti del “potere” di star bene a prescindere da ciò che ti è accaduto. Queste possono, anzi devono includere qualcosa di semplice come leggere, fare passeggiate o praticare hobby che stimolano la tua creatività.
Implementare queste strategie ti aiuterà ad affrontare questo momento in modo più concreto e a rafforzare la tua resilienza emotiva.
Ricorda, è sempre utile cercare supporto professionale se senti che le sfide sono troppo grandi da gestire.
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