Scegliere uno psicoterapeuta: guida per farlo
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30 Agosto 2020Sappiamo tutti che ciò che dà valore alla nostra vita sono proprio gli obiettivi che ci prefissiamo: chi saresti senza le tue ambizioni e senza i tuoi traguardi?
Di sicuro non quello che sei oggi.
Quello che però spesso sottovalutiamo è quanto sia utile premiarsi dopo essere riusciti nell’impresa.
Questo comportamento dall’esterno può essere considerato quasi come un “capriccio” o come qualcosa di “non necessario”, ma è esattamente così?
Indice contenuti
Prima di tutto definire l’obiettivo
Partiamo intanto col definire un obiettivo.
Secondo il Dizionario del Corriere “L’obiettivo è lo scopo di un’azione, di un’iniziativa, è il risultato che ci si propone di ottenere, il fine cui si tende.” (Corriere.it)
Un obiettivo è dunque ciò a cui si tende, è lo scopo di un’azione.
La Psicologia da molti anni si occupa di studiarne l’importanza di questo per ognuno di noi e per il nostro benessere psicologico e di come sia utile prefissarsi obiettivi e traguardi raggiungibili, in linea con le nostre abilità e competenze.
Questo perché gli obiettivi sono collegati direttamente alla nostra Qualità di vita.
Una bella definizione di “Qualità di vita” ci viene proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che definisce questo costrutto come “La percezione che le persone hanno della propria collocazione nella vita, in riferimento al contesto culturale, al proprio sistema di valori, ai propri obiettivi, aspettative ed interessi. Si riferisce quindi allo stato di salute fisico e psicologico di ogni singolo individuo, al livello di indipendenza, alle relazioni sociali, alle credenze personali e al rapporto con le caratteristiche del proprio ambiente di vita.” (OMS)
Quindi la qualità di vita riflette ciò che pensiamo e che percepiamo rispetto alla nostra vita, tenendo conto di diversi fattori come la salute fisica e il benessere psicologico.
In questo gli obiettivi che ci prefissiamo rappresentano una variabile che influenza direttamente la percezione della nostra vita.
Pensiamo ad esempio quanto il raggiungimento o meno di un obiettivo prefissato può condizionare il nostro vissuto emotivo, sia in positivo che in negativo.
Ancora realizzare un obiettivo può farci sentire persone attive e realizzate, che hanno un ruolo nel mondo: è proprio la percezione che può portarci ad avere una visione migliore della nostra vita.
Raggiungere un obiettivo: un percorso impegnativo
Prefissarsi un obiettivo e, soprattutto, avere la determinazione necessaria per raggiungerlo, non è però una cosa da poco: richiede infatti costanza, passione, impegno e tanto tanto sudore.
Per molti di noi gli obiettivi “importanti” riguardano il lavoro, la famiglia o comunque progetti di una certa portata, ad esempio aprire un’attività o anche riuscire a mantenere standard elevati. Per altri, invece, un obiettivo può essere quello di non mangiare dolci o di mettersi a dieta. Sicuramente sia gli uni che gli altri rappresentano qualcosa di impegnativo; di conseguenza possono comportare fatica e tanto sacrificio, col rischio in alcuni casi di perdere la motivazione.
Ma arriviamo al nocciolo della questione. Quello che spesso si sottovaluta nel percorso di raggiungimento di un obiettivo è proprio l’importanza del premio finale.
Il premio dopo la fatica
Anche se potrà sembrarti sciocco, in realtà è importante che ti ricreda, perché l’azione del premiarti, dopo aver raggiunto il tuo scopo, è fondamentale.
Probabilmente ti domanderai “ma a cosa serve premiarsi se l’obiettivo è stato raggiunto?” Nulla di più sbagliato!
L’obiettivo è fondamentale e raggiungerlo ti permette di vivere emozioni positive, ma non si esaurisce tutto qui.
Quando ti poni un obiettivo, ti metti in gioco totalmente (o sbaglio?): tutta la tua autostima e il tuo senso di autoefficacia (capacità di riuscire ad ottenere quello che ti sei prefissato) entrano in gioco puntando al raggiungimento dello stesso.
Ecco perché l’azione del premiarsi diventa fondamentale: aiuta a riconoscere il proprio valore, a ricompensarci per l’impegno e per lo sforzo profuso e cosa importantissima, aumenta le possibilità che si ripeta lo sforzo in futuro.
Premiarsi, infatti, aumenta la motivazione a ripetere quell’azione: se hai raggiunto un obiettivo e la fatica è stata premiata, sicuramente ti sentirai più motivat* ad affrontare un nuovo percorso.
Prendiamo un esempio: l’allenamento.
Un tipico approccio potrebbe essere:
- Vado in palestra.
- Mi alleno per 30 minuti.
- Torno a casa.
Ecco come sarebbe se aggiungessi la ricompensa:
- Vai in palestra appena mi sveglio.
- Mi alleno per 30 minuti.
- Mi concedo una deliziosa colazione/mi concedo una doccia rilassante appena ha finito.
Secondo te, quale avrebbe maggiori possibilità di ripetersi?
Insomma, non basta soltanto raggiungere l’obiettivo per acquisire valore (spesso si pensa addirittura di non meritarselo), occorrono azioni chiare che ti ricordino che la tua costanza e il tuo impegno nell’affrontare il percorso sono state ben ripagate.
Che tipo di premio dovrei scegliere?
A questo punto potresti chiederti “ma di che premio stiamo parlando?”
Non esiste una risposta corretta, né una errata a questa domanda, la cosa veramente importante è il valore simbolico che il premio assume per te.
Altra caratteristica fondamentale è che il premio riesca a metterti in contatto con la tua parte più “profonda” e che riguardi principalmente qualcosa a cui tieni o che desideri molto.
Ecco una lista di piccole cose con cui potresti premiarti:
- Guarda uno/due episodi del tuo programma preferito
- leggiti un libro che ti piace per 15-20 minuti
- concediti un piccolo viaggio
- ascolta una canzone che ti dà energia
- gioca alla consolle preferita
- iscriviti all’abbonamento premium su Spotify
- portati fuori a fare colazione
- sdraiati su un’amaca
- prepara un dessert gourmet
- spegni tutti gli schermi per un’ora e goditi la pace
- organizza una serata di gioco con gli amici
- goditi una lunga doccia
- concediti una settimana in una Spa di lusso
- canta al karaoke
- segui un corso di cucina /fotografia / etc.
Come vedi nulla di eclatante, basta solo usare un pò di creatività, ma ti assicuro che premiarti con qualcosa che ti crea piacere ti aiuterà a dare ancora più valore al percorso che hai affrontato e a ciò che hai raggiunto. (Ecco un elenco – in inglese – con 155 modi per ricompensarti)
Come imparare a premiarsi
A questo punto voglio darti qualche piccolo suggerimento, affinché possa imparare, a piccoli passi, ad acquisire e considerare l’importanza del premio dopo la fatica.
Definisci i tempi delle ricompense
Prima di decidere come premiarti è fondamentale capire con che frequenza farlo ogni volta. A intervalli fissi (ad es. mensilmente) o al raggiungimento di determinati step?
Se ti ricompensi solo quando senti di “averne bisogno” o finisci per non farlo o rischi di bloccare i tuoi progressi.
Rifletti il tuo successo
Sei poco incline ad un atteggiamento come questo? Ti viene difficile riuscire a premiarti? Prova a fare così!
Usa un grande specchio, mettiti davanti a questo, in un luogo privato, con le mani lungo i fianchi e guardati negli occhi.
Mentre tieni lo sguardo, dì ad alta voce quello che diresti a una persona di cui senti orgoglios* e che avresti voluto riconoscere. Fatti i complimenti per una piccola cosa che sei riuscito a fare, dicendo un “ben fatto” o “ottimo lavoro”, anche se non ci credi. Spiega perché sei orgoglioso del risultato.
Dopo averlo fatto diverse volte, inizierai a sentirti bene e più appagat*.
Premiati anche per i piccoli obiettivi
Come anticipato a volte il percorso per raggiungere un obiettivo può risultare molto faticoso. Per questo motivo potrebbe essere utile suddividerlo in tanti piccoli sotto-obiettivi o micro-obiettivi, così da evitare il rischio di lasciarlo a metà.
Dividere in piccoli obiettivi ti aiuterà a vedere già i primi risultati dopo poco tempo, ma la cosa più importante è premiarti per il raggiungimento di questi piccoli traguardi.
Potresti facilmente pensare che sia inutile dato che l’obiettivo finale è ancora lontano, ma ti sbagli: premiarti dopo ogni conquista, a prescindere dall’entità, genererà effetti positivi sulla tua autostima, sulla motivazione e sul senso di autoefficacia.
Bene, articolo terminato. Mi vado a concedere un piccolo premio 😉
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