Psicologia del tradimento
26 Febbraio 2019Emozioni forti in adolescenza: noia e ricerca di gratificazione
24 Marzo 2019Indice contenuti
Cos’è la friendzone?
“La regola dell’amico non sbaglia mai, se sei amico di una donna non ci combinerai mei niente, mai lo vorrai … rovinare un così bel rapporto”.
Cantava così Max Pezzali nella sua canzone e in qualche modo, senza che fosse ancora stato coniato un termine specifico, descriveva una condizione tristemente nota a tanti: la friendzone.
Il termine “friendzone” significa letteralmente “zona dell’amico” ed è quella situazione in cui, all’interno di un rapporto di amicizia, uno dei due si scopre innamorato o infatuato dell’altro e nella maggior parte dei casi non viene ricambiato nel suo sentimento.
Il fatto che sia stata una parola ad hoc per descrivere questa situazione, significa che è un fenomeno molto diffuso: almeno una volta nella vita tutti ci siamo sentiti dire frasi come “mi dispiace ma siamo solo amici”, “Non voglio rovinare la nostra amicizia” oppure ancora “sei davvero una persona speciale, però non mi piaci in quel senso”.
È proprio con una di queste frasi che ci si ritrova rilegati (il più delle volte senza via d’uscita) nel ruolo di amico/a, generalmente dopo che, con il cuore in mano, si ha trovato il coraggio di dichiararsi.
Visto che in queste situazioni, raramente la fortuna volge a favore dell’innamorato esiste una regola non scritta che vale per tutti: ossia stare il più lontano dalla friendzone o ridurre drasticamente le probabilità di finirci dentro.
Ma è davvero possibile? In questo articolo discuteremo insieme della friendzone, un fenomeno che è molto diffuso tra gli adolescenti ma che può capitare anche alle persone adulte.
Impareremo a leggere i segnali che ci indicano che siamo stati “friendzonati” e cosa poter fare al riguardo.
Il fenomeno tra gli adolescenti
L’amore e l’amicizia svolgono un ruolo fondamentale durante l’adolescenza, il periodo che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta e che dovrebbe portare allo sviluppo di una personalità e un’identità autonoma.
In qualche modo questi due sentimenti rappresentano degli affetti alternativi a quelli famigliari dai quali l’adolescente sente di doversi allontanare per riuscire a trovare la propria strada.
Spesso in questa fase evolutiva, sia le amicizie sia le prime relazioni sentimentali nascono all’interno della cerchia dei pari, un contesto protettivo che permette ai ragazzi e alle ragazze di mettersi alla prova con queste prime esperienze di intimità e vicinanza.
In questo tipo di contesto alle volte fatichiamo a vedere una reale differenza tra la relazione sentimentale e l’amicizia.
Il rapporto tra amici può essere vissuto con un attaccamento e un’intensità tale da assomigliare alle prime fasi dell’innamoramento. Allo stesso modo, la relazione sentimentale assomiglia al rapporto di amicizia perché punta molto sugli aspetti legati alla confidenza e al cameratismo.
Non stupisce perciò che il fenomeno della friendzone sia tipico del periodo adolescenziale, momento in cui le esperienze affettive vengono vissute in maniera così totalizzante e intensa e dove manca, probabilmente per esperienza, una differenziazione chiara tra interesse romantico e pura amicizia.
Attenzione: sei stato/a friendzonato/a!
Spesso quando siamo innamorati, viviamo costantemente con le fette di prosciutto sopra agli occhi.
Anche se ci sono dei segnali chiari che indicano che la persona che ci piace si trova perfettamente a suo agio nel ruolo di amico/a (e nulla più) fatichiamo a vederli, perché in qualche modo preferiamo vivere nel mondo dei “e se …” piuttosto che confrontarci con una realtà scomoda.
Ci sono però dei segnali che non si possono ignorare.
Quante volte ci è capitato che la nostra amica del cuore o il nostro migliore amico ci abbia raccontato dei suoi problemi sentimentali? Di essere la prima persona a cui vengono rivelati dettagli rispetto alle sue esperienze in campo amoroso?
O ancora cosa pensiamo se il nostro amico ci racconta tutto della persona di cui è innamorato?
Il tutto peggiora se il nostro best friend si improvvisa cupido e cerca di appiopparci un fidanzato o una fidanzata.
In questo caso purtroppo è lampante che siamo entrati nella stramaledetta friendzone.
Forse il nostro istinto di conservazione ci spinge a trovare altre risposte ai comportamenti del nostro amico del cuore.
Potremmo pensare che ci voglia farci ingelosire con i suoi racconti dettagliati, potremmo concentrarci sul fatto che questa persona si stia confidando con noi e che quindi si trova estremamente a suo agio in nostra presenza, dimenticandoci però i contenuti della conversazione, potremmo pensare che ci spinga nelle braccia di qualcun altro perché vuole sondare le nostre reazioni al riguardo.
Siamo così bravi ad inventarci delle storie consolatorie che spesso perdiamo di vista un concetto importante: alle volte le cose sono esattamente ciò che sembrano. Chiare, definite, senza che ci sia bisogno di una nostra interpretazione (ovviamente di parte).
Vittime di due fuochi incrociati
La friendzone spesso viene descritta come una vera e propria palude.
Da un lato l’attrazione fisica e il sentimento che si prova nei confronti del proprio migliore amico prendono il sopravvento e ci spingono all’azione. Ci sentiamo stretti nel ruolo di amico proprio perché il sentimento si è evoluto. E quindi, nonostante i segnali di cui abbiamo parlato prima, abbiamo la voglia e il desiderio costante di agire per poter cambiare la situazione.
Dall’altro lato c’è qualcosa che ci blocca. Già dichiararsi è di per sé un atto che richiede molto coraggio; dichiararsi ad una persona che è abituata a vederci e pensarci in un’altra veste ne richiede ancora di più.
Perché iniziamo a pensare che in fondo, se non è ancora successo nulla è improbabile che succeda in futuro, pensiamo che forse il nostro best friend non ricambierà il nostro sentimento, ma soprattutto siamo terrorizzati dall’idea di perdere un’amicizia che per noi è fondamentale.
Quindi eccoci qui, vittime di un fuoco incrociato:
- la voglia di uscire da questa condizione così frustrante
- la paura di perdere tutto ciò che per noi è importante (l’amicizia, certo, ma anche il pensiero illusorio e al tempo stesso consolatorio che un giorno, forse, potrebbe nascere una bellissima storia d’amore).
Se siete a questo punto occorre prendere una decisione: tanti hanno preferito rischiare e dichiararsi, consapevoli che se anche fosse andata male almeno avrebbero avuto chiara la situazione e avrebbero potuto finalmente mettersi il cuore in pace, e tanti altri invece hanno preferito scegliere l’amicizia e quindi hanno deciso di soffrire in silenzio, aspettando che la cotta in questione passasse.
Voglio uscire dalla friendzone!
Siete coloro che hanno scelto l’opzione uno? Avete deciso di provare ad uscire da quella palude che è la friendzone?
Ecco le cose a cui bisogna prestare attenzione prima di compiere il grande passo.
Innanzi tutto è importante capire come mai ci si trovi nella friendzone.
È perché non avete mai minimamente dimostrato i vostri sentimenti o fatto alcuna illusione in quel senso e allora il vostro amico potrebbe essere convinto di non interessarvi?
Oppure vivete in simbiosi e lui/lei si confida con voi rispetto ad ogni aspetto della sua vita comprese le sue conquiste?
Analizzare la situazione è il primo passo per capire come muoversi e quali sono le probabilità di uscita.
In secondo luogo è fondamentale agire al momento giusto: forse se lui o lei si è appena fidanzato/a e vi dice che è innamoratissimo/a non è il caso di dichiararvi. Il tempismo è un elemento cruciale.
Bene, ora è il momento di mettervi in gioco: se siete amici sicuramente avete già una buona intesa caratteriale quindi è possibile concentrarsi su tutto il resto.
Un consiglio utile è quello di cambiare le attività da poter fare assieme. Sicuramente, come amici di vecchia data, avrete la vostra routine.
Magari uscite per andare nello stesso bar di sempre, vi trovate a bere il solito caffè pomeridiano o magari uscite spesso in compagnia di altri amici.
E se per caso provassimo a fare qualcosa di diverso? Potrebbe essere un film al cinema o una cena fuori. Passare da coppia di amici a coppia di fidanzati è un qualcosa che implica e necessita di un cambiamento, e questo cambiamento passa anche attraverso le attività che si svolgono insieme.
Potremmo stare qui tutto il giorno a pensare a nuove strategie ma la verità è che alla fine un ruolo cruciale lo svolge anche l’altra persona: potremmo anche aver seguito tutti i passi alla lettera ma dobbiamo ricordarci che la parola definitiva spetta all’altro.
Quindi non ci resta che trovare il coraggio di dire la verità rispetto ai nostri sentimenti.
Anche nel caso in cui non dovesse ricambiare è importante riconoscersi di essere stati molto intraprendenti e di aver fatto un qualcosa che riesce difficile alla maggiorparte delle persone.
Come superare un rifiuto
Abbiamo deciso di dichiararci al nostro migliore amico, ma purtroppo è andata male.
Confrontarsi con un rifiuto non è mai facile, soprattutto se la persona in questione è la persona che ci è più vicina, quella a cui confidavamo tutti i nostri segreti, colei o colui di cui ci fidavamo di più.
La prima cosa da fare in questi casi è prendere le distanze: dovete far presente alla vostra amica o al vostro amico che, nonostante l’amicizia che vi lega che probabilmente un giorno verrà ripresa, ora per voi è troppo doloroso stare vicini.
Non commettete l’errore di pensare che si possa far finta di niente, non negate immediatamente i vostri sentimenti. Se l’altra persona tiene veramente a voi capirà che avete bisogno di tempo e che il rapporto di amicizia che vi lega necessariamente dovrà subire una trasformazione (il che non è sempre un male).
Ci sono poi altri aspetti da considerare.
Ad esempio, il rifiuto in amore può essere utile per imparare a gestire le nostre emozioni e per non scappare difronte alle emozioni negative che sicuramente stiamo provando.
È importante riflettere su ciò che si sente e accettare che, nonostante le emozioni del momento siano tutt’altro che piacevoli, hanno un senso e ci segnalano qualcosa. Qualcosa che va ascoltato e compreso se vogliamo che si affievolisca.
È un processo che richiede tempo, e probabilmente sarà molto doloroso ma è l’unica strada da poter prendere se vogliamo che le nostre ferite guariscano.
Infine è importante non cadere vittime dei rimpianti. Quando le cose non vanno come c’eravamo immaginati siamo portati a pensare che avremmo potuto evitare quel dolore e quella sofferenza.
Cominciamo a pensare di aver sbagliato e che forse era meglio soffocare quel dannato sentimento piuttosto che esporsi in quella maniera e rovinare tutto.
È importante invece avere fiducia in sé stessi: se avete preso quella decisione, in quel momento, con le informazioni che avevate a disposizione, avete ritenuto che quella fosse la scelta migliore per voi.
Ricordatevi questo quando venite assaliti dal pentimento “ho fatto la scelta migliore per me”: si tratta solo di scendere a patti con le conseguenze, ma non mettere in discussione noi stessi e la nostra decisione è già un bel passo avanti.
Bibliografia
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- Dragotto, E. (2017) “Come uscire dalla friendzone in sette passi”. Grazia – Young since 1938
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- Molinari, F. “Friendzone: 8 modi per capire che ci stai entrando”. ScuolaZoo
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- Tempestini, L. (2014) “Cos’è la Friendzone?”. Pratosfera
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- Redazione ViverePiùSani (2016) “Sei passi per superare un rifiuto in amore”. ViverePiùSani
- Rubano, C. “Amore e amicizia in adolescenza”. CrescitaPersonale.it
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