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30 Aprile 2023Quando siamo accecati dall’ira siamo portati a dire le cose in modo più sincero o ci esprimiamo solo per attaccare e sminuire la vittima?
La rabbia, insieme alla gioia e al dolore, è una delle emozioni più precoci e fa parte della triade delle ostilità, insieme al disgusto e al disprezzo.
Alla rabbia sono associati tantissimi termini linguistici: collera, esasperazione, furore ed ira, usati per uno stato intenso della rabbia; altri termini come irritazione, impazienza, fastidio, indicano uno stato meno intenso.
Indice contenuti
Da dove nasce il sentimento della rabbia
Principalmente quando qualcuno si pone da ostacolo e si oppone alla concretizzazione di una nostra necessità, di un nostro bisogno, a quel punto sentiamo l’esigenza di esprimere la rabbia.
La rabbia può essere causata da frustrazioni quotidiane, delusioni, tradimenti, ingiustizie e altro ancora. Qualunque sia la causa, la rabbia può risultare difficile da gestire, specialmente quando “sceglie” di esplodere. In questi casi, infatti, può portare a comportamenti distruttivi e ferire le persone che più amiamo.
Esprimere la rabbia ci porta a ferire l’altro volontariamente?
Ma quando siamo accecati dall’ira diciamo ciò che veramente crediamo, in modo più sincero, oppure scagliamo le parole più taglienti e aspre al fine di nuocere e offendere l’altro? Quindi siamo più veritieri e tendiamo a esprimerci senza filtri, magari pur non volendolo veramente, o ci esprimiamo solo per attaccare e sminuire la vittima?
Secondo alcuni studi, la rabbia porta le persone ad essere più sincere e ci spinge ad esprimere ciò che in circostanze normali non avremmo sempre il coraggio di dire. Per questo motivo sarebbe meglio imparare a controllarla e a dire ciò che pensiamo in modo più gentile, onde evitare di ferire qualcuno con qualcosa che non dovrebbe essere detto. La rabbia esplosiva, infatti, ci spinge ad esagerare o a dire cose che potrebbero risultare poco delicate o accurate.
Esprimere la rabbia in modo esplosivo, inoltre, può portare a distorcere in parte ciò che percepiamo e diciamo. In questo modo, la verità che raccontiamo risulta meno affidabile e difficilmente può essere usata come prova concreta di verità. Tendiamo, inoltre, a perdere il controllo delle nostre azioni, addirittura ferendo qualcuno o distruggendo oggetti, e ciò ci espone a conseguenze a volte scomode, sia per chi la esprime che per chi la subisce.
Ma perché ciò che diciamo non è propriamente la verità? Il fine ultimo può essere quello di attaccare e ferire la persona o di sentirsi superiore ad essa o ancora di avere prove “fittizie” che vadano a sostegno di quanto si sta esponendo.
Delle volte quando si è accecati da questo sentimento, per ferire si dicono cose che difficilmente si pensano, altre volte invece, si è talmente arrabbiati che vengono meno quelle cautele e quelle precauzioni della convivenza civile. Si finisce così per non farsi scrupoli e dire in modo nudo e crudo cosa si pensa davvero dell’altra persona. qui
Sarà capitato a tutti di essersi trovati in situazioni simili, in cui un istante dopo aver realizzato di aver perso il controllo, ci siamo pentiti di quello che abbiamo detto, anche se in quel momento ci sembrava la cosa più giusta da dire o da fare. Siamo stati feriti o arrabbiati da qualcosa o qualcuno e abbiamo sentito la necessità di esprimere il nostro disappunto.
Come gestire la rabbia
Quando siamo arrabbiati, è importante fare attenzione a ciò che diciamo.
Ciò che possiamo sicuramente controllare è il modo in cui reagiamo ad un evento imprevisto o a qualunque cosa ci faccia arrabbiare.
Prendere decisioni e compiere azioni quando si è arrabbiati è una cattiva idea, perché il grado di lucidità è compromesso.
Evitiamo di farci prendere dalla rabbia eccessiva, in modo da mantenere la verità della nostra dichiarazione e la nostra reputazione. Piuttosto impariamo a manifestare il nostro disappunto quando le cose si presentano. In modo graduale, quindi.
È sempre preferibile evitare lo scontro diretto e rimandare la discussione ad un secondo momento. Questo ci aiuta a ragionare su ciò che dobbiamo dire e a valutare altre possibilità di risoluzione del problema, senza farci prendere dal momento o lasciarci accecare dall’ira. Esprimere la nostra opinione in modo più costruttivo e pacifico ci aiuterà ad evitare possibili problemi.
Secondo alcuni studi, chi sfoga la propria rabbia esteriormente, tende a superarla e a gestirla più velocemente rispetto a chi la sopprime interiormente.
Esistono molte tecniche e strategie che possono aiutare a gestire la rabbia:
- l’esercizio fisico;
- la respirazione profonda;
- la meditazione e la mindfulness (e altre tecniche di rilassamento);
- prendersi una pausa;
- lasciar correre;
- trovare soluzioni;
- riconoscerne i sintomi.
Ognuno di noi può trovare il proprio modo per gestire la rabbia. In tal senso la rabbia può essere distruttiva, ma al tempo stesso può rappresentare un’opportunità per crescere e affermare se stessi.
In sintesi, la rabbia è un’emozione che può essere complicata da gestire, ma possiamo imparare a domarla e a controllarla trovando dei modi più costruttivi per esprimerla in modo sano, così da ritrovare il buonumore e tornare ad essere produttivi.
Giada Bruno
Sitografia
- https://www.corriere.it/salute/dizionario/rabbia-reazione/
- https://www.ilperchedeldubbio.it/essere-arrabbiati-fa-essere-piu-sinceri/
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