In questo articolo mi focalizzerò a descrivere la dipendenza affettiva e le caratteristiche del dipendente affettivo.
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La dipendenza affettiva è un disturbo molto attuale che caratterizza la società odierna, anche se è sempre esistita. In un contesto socio culturale in cui non vi sono più punti saldi, valori a cui aggrapparsi, dove tutto corre veloce e le relazioni sono sempre più “liquide”, si sente il bisogno di colmare il vuoto dentro di sé “dipendendo” da un’altra persona. Vi è l’idea che l’altro possa proteggerlo dal resto del mondo e soddisfare tutti i suoi bisogni.
La dipendenza non è di per sé un concetto negativo dato che è normale che in una relazione ci sia un certo grado di dipendenza.
Quando l’amore incatena, impedisce la libertà dell’individuo. Il dipendente affettivo vede nell’amore la risoluzione di tutti i suoi problemi.
Secondo Giddens la dipendenza affettiva presenta alcune caratteristiche:
In questo modo la persona che soffre di love addiction trascura tutto il resto come le relazioni affettive, il lavoro…si riducono i propri spazi di indipendenza. Anche se il dipendente affettivo è consapevole che la relazione è senza speranza non riesce ad interrompere la storia.
Secondo Guerreschi chi soffre di dipendenza affettiva ha difficoltà nel riconoscere i propri bisogni, non riesce a prendersi degli spazi per se stessi, nè a prendersi cura di sé. Verso se stessi hanno un atteggiamento negativo. L’idea di fondo che guida il comportamento del dipendente è: “per poter essere amato devo sacrificarmi per l’altro”. Questo pensiero è stato appreso nei primi anni di vita e viene riprodotto nella storia di coppia.
L’individuo con dipendenza affettiva ha paura di cambiare e pensa che occupandosi sempre dell’altro la loro relazione diventi stabile, poi viene inevitabilmente deluso dall’altro, perché quello che fa non è mai abbastanza. I dipendenti affettivi sono dominati dalla paura di perdere l’altro e la dipendenza viene nutrita dal rifiuto dell’altro.
Ciò che incatena il dipendente è l’idea di sfida ovvero la presunzione di riuscire a farsi amare da chi proprio non ne vuole sapere.
Guerreschi riferisce che chi soffre di dipendenza affettiva proviene da una famiglia in cui i bisogni emotivi sono stati trascurati, nell’infanzia non si è potuto sperimentare una sensazione di sicurezza all’interno delle relazioni significative, generando così un bisogno di controllare il partner e la relazione da adulte.
Questo disturbo colpisce anche gli uomini anche se in modo inferiore rispetto alle donne, in quanto quest’ultime sono propense a pensare continuamente al problema che stanno vivendo, invece gli uomini sono più portati ad agire, a sfogare i propri problemi sul lavoro o ad allontanare il dolore facendo uso di sostanze.
Quindi la persona che soffre di dipendenza affettiva ha una bassa stima di sé, non si sente mai abbastanza amata e le rassicurazioni del partner non servono a nulla.
La persona dipendente non riesce da sola ad uscire dalla relazione, anche se spesso è consapevole che la relazione è senza speranza. Per questo è importante che cerchi aiuto in una terapia individuale e in alcuni casi anche in percorsi di gruppo.
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