Donna che si sente inferiore
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“Mi sento inferiore a tutti”. “Non mi sento mai abbastanza”. “Gli altri sono meglio di me”.
A quanti di voi suonano familiari queste affermazioni? Quante volte le avete rivolte a voi stessi/e? Probabilmente tante. Sì, perché i momenti di sconforto nella vita esistono per tutti.
Dopo la rottura di una relazione, la perdita del lavoro o qualunque altro evento stressante è facile sentirsi inadeguati rispetto agli altri. Sentirsi un gradino inferiore. Per alcuni invece, come vedremo tra poco, può diventare quasi una regola di vita indossare l’abito dell’inadeguatezza e dell’auto-commiserazione. Trascorrere la propria esistenza paragonandosi continuamente agli altri. Per uscirne sempre sconfitti, alla fine proprio a causa del complesso di inferiorità che si genera dal confronto.
Il complesso di inferiorità è presente:
Ciò avviene perché si provano sentimenti di invidia, di inferiorità e di inadeguatezza. Sentimenti questi che in realtà non corrispondono ad alcuna mancanza reale, ma risultano essere il sintomo di un problema più grande.
Ma sappiamo davvero cosa si nasconde dietro tutto questo?
Partendo dall’etimologia del termine “complesso” che sembra derivare dal verbo latino “complectere” che significa “circondare”. “Il complesso”, quindi, altro non è che una forza invisibile che ci circonda fino ad imprigionarci.
Secondo alcuni manuali di psicologia un complesso sembra essere infatti un pensiero irrazionale e distorto che abbiamo di noi stessi, che seppur sbagliato, crediamo sia vero e ci porta a comportarci di conseguenza.
Chi soffre del complesso di inferiorità è infatti convinto di avere un difetto (reale o immaginario) che sia evidente a tutti e che attiri verso di sé solo giudizi negativi.
Questa incapacità di gestire i propri punti deboli, piuttosto che accettarli e provare a valorizzarli, può diventare dunque un vero e proprio disturbo.
Ma chi ha parlato primariamente di complesso di inferiorità?
È stato lo psicanalista Alfred Adler il primo ad introdurre tale termine. Quest’ultimo sembrerebbe aver anche affermato come tutti gli uomini ne siano dotati e come il vero problema non sia “il complesso in sé”, ma l’elevatezza dello stesso. In altre parole, più è forte in noi il complesso d’inferiorità, più questo può creare problemi.
Lo stesso Adler ci ha proposto una classificazione di tale disturbo, delinenandone due forme:
Di conseguenza vediamo come la persona cominci a sentirsi inferiore agli altri, che invece sono considerati sempre come persone brillanti e di successo.
Il complesso di inferiorità, di Enrico Mattei (Autore)
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