Lo stile di leadership è importante in quanto ci aiuta a capire in che modo possiamo influenzare chi sta sotto di noi.
In un’azienda è importante essere ed essere percepiti come dei leader efficaci.
Per questo qui di seguito cercheremo di conoscere le varie tipologie di leadership e capiremo come identificare il proprio stile di leadership.
Prima di ciò è doveroso spiegare alcune differenze.
La leadership si differenzia dal management, poiché hanno obiettivi differenti e dunque richiedono competenze diverse. Prima di tutto cerchiamo di capire che differenza esiste tra leadership e gestione: la leadership è fondamentale in un’azienda perché fornisce una guida, una motivazione e deve saper ispirare fiducia per influenzare al meglio le figure professionali su cui viene esercitata, al fine di determinare il successo dell’azienda. Al contrario il management fornisce una direzione e dipende dal titolo professionale e dall’età.
Quindi, leader si nasce, ma è anche vero che lo si può diventare.
I manager possono essere leader e viceversa, ma sicuramente i due richiedono un approccio diverso.
Cerchiamo ora di capire la differenza tra tratti e stili di leadership.
I tratti sono le qualità che rendono una persona quella che è.
Gli stili di leadership, invece, rappresentano il modo in cui vengono mostrati i tratti.
I tratti di leadership sono dunque quelle caratteristiche individuali che creano uno stile di leadership specifico.
Vediamo qui di seguito alcuni tratti di cui un leader ha bisogno:
Detto questo possiamo dire che gli stili di leadership sono i modi in cui i leader utilizzano i loro tratti.
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Dopo aver messo in evidenza queste differenze proveremo a capire quali e quante tipologie di leadership esistono.
Lo psicologo tedesco-americano Kurt Lewin ne ha identificati tre: autocratico, democratico e laissez-faire, ma nel corso del tempo ne sono emersi altri di cui farò un accenno.
Ricordate però che i leader migliori spesso utilizzano più di un tipo di leadership.
Vediamoli qui di seguito.
Conosciuta anche come “Leadership autoritaria”, può essere riassunta con la frase: “Fai come ti viene detto”.
In questa leadership la direzione viene dall’alto, ovvero parliamo di una figura che guida un’azienda o un team.
Il leader autoritario è in grado di determinare la strategia, le politiche, le procedure e la direzione dell’organizzazione e piuttosto che concentrarsi sulla collaborazione e sui feedback, preferisce detenere tutto il potere ed essere al comando.
Le tecniche e le fasi delle varie attività sono dettate dunque dall’autorità, una alla volta ed è il leader a dettare il particolare compito di lavoro a ciascun membro.
Il leader autoritario è risoluto e focalizzato sull’obiettivo.
La leadership autocratica e il suo approccio sono efficaci in situazioni urgenti o caotiche che appunto richiedono una figura che prenda una decisione rapida.
Chi lavora sotto un leader autocratico può sentirsi gestito e dipendente da chi è al vertice, fino al punto di diventare incapace di prendere decisioni in autonomia.
Conosciuta anche come “Leadership Partecipativa” può essere riassunta con la frase: “Facciamo come vuole il gruppo”.
È uno stile che utilizza un approccio basato sulla collaborazione e quindi anche un certa attenzione a quelli che sono gli input dei propri subordinati e membri del team, poiché tiene conto nel processo decisionale anche dell’opinione altrui.
L’approccio dei leader democratici consente agli altri di sentirsi coinvolti e di avere un interesse nel risultato finale e stimola la creatività tra i subordinati: i membri sono infatti liberi di lavorare con chiunque.
I leader democratici, inoltre, possiedono una spiccata curiosità.
Una leadership democratica produce buoni risultati quando il gruppo si sente parte della soluzione.
Eppure ci sono occasioni in cui ciò può anche non funzionare, quando per esempio alcuni dipendenti si sentono esclusi perché le loro idee o soluzioni non sono state scelte.
Il leader democratico, inoltre, deve prestare attenzione a riporre fiducia nel gruppo solo se questo è qualificato o addestrato a rispondere a questo.
La leadership laissez-faire segue l’approccio del “lascia che facciano” punta a responsabilizzare i dipendenti dandogli fiducia.
I leader laissez-faire lasciano le decisioni ai loro dipendenti, pur rimanendo disponibili al fine di fornire feedback e materiali quando è necessario.
I leader laissez-faire sono eccellenti nel delegare, monitorano le prestazioni e sono in grado di fornire critiche costruttive.
Lo stile laissez-faire rende il processo decisionale più rapido, proprio perché vi è un’interferenza molto ridotta e viene meno la necessità da parte dei dipendenti di chiedere l’approvazione di chi sta ad un livello superiore.
È efficace in scenari in cui i dipendenti o i gruppi sono già qualificati per ciò che devono svolgere, quindi non necessita una supervisione costante. Questi lavoratori sono competenti e si sentono realizzati quando completano il loro compito senza direttive.
Questo stile di leadership funziona male quando il team non sa cosa fare o quando i dipendenti si trovano in difficoltà nel portare a termine il lavoro.
La leadership trasformazionale implica lo sviluppo di una grande visione dove il team è desideroso di trasformarsi ed evolversi sia a livello personale che professionale, al fine di raggiungere l’obiettivo generale.
I team che lavorano sotto un leader trasformazionale sono uniti per la stessa causa e sono capaci di impegnarsi spendendo tutte le loro energie.
Il leader che segue questo stile è carismatico, è in grado di motivare il suo team e di capire cosa cambiare, sa stimolare l’intelletto e il talento per incoraggiare la partecipazione.
La leadership trasformazionale trasmette la visione ai dipendenti e ha chiari gli obiettivi per l’organizzazione. Questo consente ai dipendenti di essere produttivi e di creare armonia sul posto di lavoro, a patto che vi sia una comunicazione e dei feedback costanti tra la leader e membri del team.
Quello che manca ad un leader trasformazionale è l’attenzione ai dettagli quotidiani, per questo hanno bisogno di manager dedicati cui questi compiti.
Inoltre, poiché la leadership trasformazionale stabilisce obiettivi impegnativi con scadenze rigorose rischia di portare i membri del team al burnout.
In un’azienda, un leader burocratico utilizza regole rigide per la gestione dei dipendenti e il processo decisionale.
La leadership burocratica è più frequente negli ambienti amministrativi, dove il rispetto di regole rigide e una gerarchia definita sono importanti.
I leader visionari sono motivati da ciò che un’azienda può diventare.
Si concentrano sul pensiero innovativo e di ampio respiro, trascurando i dettagli.
I leader che eseguono questo stile hanno il compito di portare l’azienda in una direzione più ampia, promuovendo l’unità e la tenacia per superare i momenti di incertezza.
La maggior parte dei grandi leader di successo ha una sorta di visione della propria direzione. Tuttavia, alcuni hanno più visione di altri. I leader visionari eccellenti trasformano sempre le loro visioni in realtà.
Il battistrada è uno degli stili di leadership più efficace se si ha bisogno di risultati rapidi.
Questi leader stabiliscono standard molto elevati, concentrandosi sulle prestazioni. Ritengono i membri del loro team responsabili del raggiungimento degli obiettivi.
Sebbene possa essere uno stile di leadership motivante in un ambiente frenetico, non dà molto spazio (o tempo) al feedback tra leader e membri del team.
Questo tipo di stile motivazionale non è necessariamente una tattica negativa. Tuttavia, se si esagera, uno stile di leadership battistrada può ridurre il morale e far sentire le persone come se stessero fallendo.
Uno stile di leadership servile prevede che una persona lavori con una mentalità orientata alle persone. Per questo motivo, riesce ad ottenere livelli di rispetto più elevati.
Un leader servitore crede che i membri del team producano il loro lavoro migliore quando si sentono soddisfatti sia professionalmente che personalmente.
Questo tipo di leader è il tipo di persona che organizza regolarmente incontri individuali per ascoltare le difficoltà, le preoccupazioni o le nuove idee.
I leader servitori si concentrano sull’aiutare i loro team a sfruttare i propri punti di forza.
Qualsiasi azienda può adottare questo tipo di leadership: è un ottimo stile di leadership per aumentare il morale e far sì che le persone tengano al proprio lavoro.
Dopo aver passato in rassegna le varie tipologie di leadership, proverò a fornirvi alcuni step utili per provare ad identificare il proprio.
Sicuramente il primo passo è cercare di capire se effettivamente necessita un cambiamento in tal senso e poi prepararsi a tale cambiamento.
In caso affermativo, i primi passi da fare sono:
Alcune domande utili da farsi son:
Porsi queste domande è fondamentale per capire meglio cosa è in linea con la propria personalità.
Ora veniamo ad un altro punto cruciale: quali sono i comportamenti che possono motivare i dipendenti?
Indipendentemente dal proprio stile di leadership vi sono sicuramente dei comportamenti che possono ispirare e quindi motivare il successo dei propri dipendenti.
“Mostrare ai tuoi dipendenti che ti concentri costantemente sul miglioramento delle tue competenze – leadership, conoscenza del settore, competenze tecniche – è fondamentale per una buona leadership“, ha affermato Nicholls.
“Incoraggiali ad esplorare nuove competenze, per assicurarti che sappiano che sei impegnato nella loro crescita”.
D’altronde dare il buon esempio e mostrare interesse per il loro successo è il primo passo per raggiungere tale obiettivo.
Importante è mettere in atto comportamenti di inclusione per creare fiducia ed essere autentici.
Quindi lavorare accanto ai dipendenti.
“Ai dipendenti piace lavorare per leader che credono abbiano a cuore il loro miglior interesse, leader che si alzeranno e li sosterranno, in particolare durante i periodi difficili” (Lindor).
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