Lo Psicologo 2.0 notato dalla STAMPA
6 Settembre 2011Consulenza psicologica in farmacia
18 Settembre 2011Riporto qui di seguito un’indagine condotta sulla situazione dello stato di salute mentale in Europa e sull’importanza che ricoprono gli interventi di prevenzione precoce nella diminuire dell rischio di danni futuri più gravi.
Davide Algeri
Pubblicata un’analisi dello stato di salute mentale nel Vecchio continente. Sono 165 milioni le persone che ogni anno soffrono disagi come ansia, insonnia, depressione. Ancora pochi, tardivi e inadeguati gli interventi
La più grande sfida sanitaria del XXI secolo: così sono definiti i disturbi mentali al termine di una ricerca che ne ha valutato il peso e l’impatto in Europa, stimando in 165 milioni le persone che ogni anno soffrono di disordini psichici e neurologici, dall’ansia fino alla demenza.
LO STUDIO – L’indagine, durata tre anni, ha coinvolto 30 Paesi (Svizzera, Islanda e Norvegia oltre agli stati dell’Unione) e una popolazione di 514 milioni di persone. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista European Neuropsychopharmacology e presentati al congresso dell’European College of Neuropsychopharmacology in corso a Parigi. Dai dati emersi, ogni anno il 38,2% della popolazione europea (164,8 milioni di persone) vive l’esperienza del disagio mentale. I disturbi più frequenti risultano l’ansia (14%), l’insonnia (7/%), la depressione (6,9%), i disturbi somatoformi (6,3%), la dipendenza da alcol e droghe (oltre 4%), deficit dell’attenzione e iperattività (5% dei giovani) e la demenzia (1% fra i 60 e i 65 anni, il 30% dopo gli 85 anni).
CURE ANCORA POCO ADEGUATE – Tutte le fasce d’età sono coinvolte, con disturbi di natura differente, dall’infanzia e l’adolescenza fino all’età senile. Sembrano poco rilevanti, invece, le variabili culturali o geografiche, eccetto che per la dipendenza da sostanze e il ritardo mentale. Rispetto ai risultati di uno studio simile condotto nel 2005, gli autori sottolineano che non paiono esserci indizi di un aumento dei disordini mentali (i casi di demenza aumentano parallelamente all’aspettativa di vita). Il tasto dolente è semmai l’assenza di progressi nel livello di cura, dato che come anni fa soltanto un terzo dei casi riceve un trattamento, spesso con un ritardo di anni e con interventi poco appropriati rispetto allo stato dell’arte delle terapie.
QUELLI CEREBRALI SONO I MALI CHE PESANO DI PIU’ – Se ai disturbi mentali si sommano quelli neurologici, come l’ictus, i traumi cerebrali, la malattia di Parkinson e la sclerosi multipla, si rileva nell’indagine, si giunge alla conclusione che i disordini cerebrali in senso ampio rappresentano la malattia di maggior peso economico in Europa. Se misurato in disability-adjusted life year (DALY), ossia in anni persi a causa della malattia, disabilità o morte precoce, tale impatto arriva al 26,6% del peso relativo al totale delle malattie. Le condizioni più disabilitanti sono la depressione, la demenza, l’abuso di alcol e l’ictus.
INTERVENIRE IN TEMPO – Secondo gli autori, ci sono tre aspetti critici su cui è urgente intervenire: attenuare la frammentazione fra i diversi approcci di ricerca e pratica medica, combattere l’emarginazione e la stigmatizzazione verso molte malattie mentali, compensare la scarsa consapevolezza dell’impatto sociale di questi disturbi. Indispensabile, secondo Hans-Ulrich Wittchen, che ha coordinato lo studio, «intervenire in tempo sui giovani, per prevenire il rischio di avere molti più pazienti gravemente malati in futuro, e considerare insieme i disturbi mentali e quelli neurologici, che hanno molti meccanismi in comune e hanno effetti reciproci gli uni sugli altri».
Donatella Barus
Fonte: http://www.fondazioneveronesi.it/
Per fissare un primo appuntamento puoi scrivermi un'e-mail all'indirizzo davide.algeri@gmail.com o contattarmi al numero +39 348 53 08 559.
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi sul mio account personale di Instagram, sulla Pagina Ufficiale Facebook di Psicologia Pratica o nel Gruppo di Psicologia Pratica. © Copyright www.davidealgeri.com. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su altri siti internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione concessa da Davide Algeri e con citazione esplicita della fonte (www.davidealgeri.com). E’ consentita la riproduzione solo parziale su forum, pagine o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte. E’ altresì vietato utilizzare i materiali presenti nel sito per scopi commerciali di qualunque tipo. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
Richiedi un primo contatto