
Quali cambiamenti nel rapporto tra adolescenti e genitori?
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Decluttering: un modo per creare spazio fisico e mentale
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Nonostante siamo arrivati alla conclusione che l’adolescenza è un fenomeno socio culturale, creato dall’uomo come risposta all’importanza sempre maggiore attribuita allo studio e ai lunghi periodi di apprendistato, i genitori e gli insegnanti non dormono sonni tranquilli. L’adolescenza rimane una delle fasi della vita più straordinarie e complesse, difficili da affrontare, dapprima per i ragazzi e, di riflesso, per chi gli vuole bene e si prende cura di loro.
L’adolescenza definisce quel periodo del ciclo di vita in cui si verifica la transizione dallo stadio di bambino a quello di adulto. Uno dei cambiamenti più evidenti in questo passaggio è sicuramente la trasformazione fisica: con l’avvento della pubertà iniziano i primi cambiamenti a livello fisico-corporeo e sessuale, che portano pian piano il corpo del bambino ad assumere una configurazione adulta e matura. Per chiarezza, è bene distinguere il termine pubertà da quello di preadolescenza: il primo, infatti, viene utilizzato per indicare le trasformazioni fisiche che caratterizzano la conclusione dell’infanzia, mentre il secondo fa riferimento, invece, ai cambiamenti che avvengono a livello psicologico, relazionale e sociale (Confalonieri, Grazzani Gavazzi, 2005). Ovviamente, questi termini si sovrappongono e si intrecciano, non trovando, sul piano concreto, una reale distinzione, in quanto il substrato biologico e l’esperienza psicologica sono reciprocamente interdipendenti e inscindibili. Rispetto all’età di comparsa dei primi cambiamenti fisici possiamo rilevare la presenza della cosiddetta tendenza secolare, processo attraverso cui l’età della pubertà dei giovani di oggi si è notevolmente abbassata rispetto al secolo precedente, grazie al miglioramento dell’alimentazione, dell’assistenza sanitaria e delle condizioni generali di vita (Confalonieri e coll, 2005).
La pubertà e la preadolescenza

Le trasformazioni del corpo in adolescenza richiedono un importante lavoro psichico per produrre rappresentazioni mentali (significati associati) della reltà che tengano conto della maturazione dell’apparato sessuale e riproduttivo, dell’incremento delle masse muscolari e della statura; in questo modo, il ragazzo inizia quel processo di costruzione dell’immagine corporea della corporeità sessuale e generativa. A questo proposito, Gustavo Pietropolli Charmet parla di mentalizzazione del corpo, evidenziando la marcata componente affettiva e l’ambivalenza di amore e odio che accompagna i vissuti relativi al proprio corpo. Il compito a cui ogni adolescente deve rispondere è quello di rendere il corpo comprensibile, dandogli una forma e rendendolo coerente con valori interiori carichi di investimenti identificatori. Le trasformazioni puberali, infatti, devono essere registrate e alle nuove funzioni deve essere dato un significato narcisistico e relazionale, etico e affettivo, in modo da cambiare la vecchia immagine del corpo infantile e mettere le basi del lavoro psichico che porterà alla definizione dei valori dell’identità di genere e di quella sessuale.
Quado il corpo manifesta un disagio

L’adolescente non è capace di manifestare i propri bisogni attraverso pensieri e parole, e l’espressione attraverso il corpo e l’agito diventa una caratteristica specifica propria dell’adolescenza. Sofferenze, conflitti e intoppi evolutivi si esprimono attraverso il linguaggio del comportamento, facendo parlare il corpo.
L’ennesima testimonianza del superamento del dualismo cartesiano corpo-mente: il corpo, dunque, diventa un’area intermedia, una sorta di “contaminazione” psicofisica che rende necessaria un’indagine trasversale, che tratta la corporeità con altre dimensioni, come quelle culturali, sociali, affettive e cognitive, al fine di coglierne appieno le valenze evolutive. Non è possibile considerare i vari aspetti in parallelo, ma occorre uno sguardo in grado di intrecciare i cambiamenti e le trasformazioni che avvengono in questa delicata e complessa fase della vita.
Quanto vi ritrovate in questo quadro, rispetto a ciò che avete passato o che state ancora affrontando?
Bibliografia
- Confalonieri E., Grazzani Gavazzi I. (2005), Adolescenza e compiti di sviluppo, Edizione riveduta e ampliata, Milano, Unicopli
- Maggiolini A., Pietropolli Charmet G. (2004) (a cura di) Manuale di psicologia dell’adolescenza: compiti e conflitti. Franco Angeli, Milano
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