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Da sempre siamo stati convinti che la scelta del partner, almeno dal punto di vista fisico, dipendesse esclusivamente da noi. Eppure, anche in questo caso, uno studio condotto dalla professoressa di psicologia Lisa M. DeBruine, “Positive sexual imprinting for human eye color”, ha voluto minare un’altra nostra certezza.
E per farlo, pensate, le è bastato porsi una semplice domanda: “E se dietro questo tipo di scelte, apparentemente soggettive, si celasse invece lo zampino dei nostri genitori?”.
Certo, ad un primo impatto, questa potrebbe risultare una notizia alquanto indigesta ma se ci soffermassimo un attimo su questo potente interrogativo, ci renderemmo subito conto che, alla fine, siamo stati noi a voler essere inconsciamente ciechi tutta la vita.
Del resto, non è così strano pensare che coloro che ci hanno cresciuto abbiano avuto un grande impatto sulla nostra vita. Un qualcosa che tra l’altro i nostri genitori continueranno a fare, più o meno inconsapevolmente, sia nel nostro presente che nel nostro futuro, con o senza la nostra approvazione.
Ebbene, dopo questa doverosa premessa, siamo finalmente pronti a scoprire fin dove le “grinfie” di nostra madre e nostro padre si siano riuscite ad infilare.
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Il complesso di Edipo e di Elettra
Il motivo per il quale ci ritroviamo a scegliere un uomo con gli occhi azzurri piuttosto che marroni o quella donna che ha i capelli rossi piuttosto che castani non è una nostra personale questione di gusto, come erroneamente credevamo, bensì è che non abbiamo ancora superato, e mai supereremo del tutto, quel complesso tipico dell’età infantile.
Stiamo parlando del complesso di Edipo e di Elettra. Di quel cruciale momento evolutivo, tra i tre e i cinque anni, in cui abbiamo manifestato un intenso desiderio amoroso verso il genitore di senso opposto e una forte ostilità, al contrario, verso il genitore del nostro stesso sesso, visto chiaramente come un nostro potenziale rivale in amore.
Chi di noi, in effetti, non si ricorda di aver provato a separare mamma e papà mentre si scambiavano un tenero bacio? O di quella volta in cui volevamo veder quel tale cartone animato solo con uno dei nostri genitori mentre l’altro doveva giocare al gioco dell’invisibilità per evitare di essere fulminato?
Il primo amore non si scorda mai
Ed ecco quindi che, adesso, quella domanda posta dalla professoressa DeBruine, non ci scompone più come all’inizio.
D’altra parte, se il nostro primo amore sono stati proprio loro, i nostri genitori, non ci può stupire più di tanto che anche da adulti si sia ricercato nel proprio partner quella particolare caratteristica che un tempo rappresentava tutto il nostro mondo.
Lo studio parla non soltanto però del colore dei capelli o degli occhi, anche se si occupa principalmente di questo specifico fenomeno, ma anche dell’aspetto del viso come componente essenziale nella scelta del partner. Caratteristiche che possono, per esempio, nel caso di una donna, richiamare in tutti e tre i casi il padre oppure richiamarlo in un solo aspetto.
Se dovessi pensare a me, ora che ci faccio caso, non sono mai stata con un ragazzo dagli occhi chiari. Forse, proprio perché mio padre ha gli occhi scuri, anche se questa nuova consapevolezza mi fa piuttosto sorridere.
E voi, dopo la lettura di questo articolo, avete notato qualche similitudine tra i vostri partner e i vostri genitori?
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