Indice contenuti
E’ quasi sera. Mentre il resto delle persone è bloccata nel traffico per rientrare a casa, tu vuoi distaccarti da tutto, o meglio “esserci”.
Così corri nel cuore del grande parco.
La luce del sole rosso arancio del tramonto penetra tra le fronde delle piante e dona quel tocco di magia a tutto l’ambiente.
La vista è mozzafiato.
Altre volte hai fatto lo stesso tragitto, ma lo hai mai “dominato”. Fino ad ora.
Sei in piena corsa, tieni lo sguardo alto, fai curve e salite perfettamente, senza sforzo.
Armoniosamente.
I tuoi movimenti sembrano essere in moviola e ogni micro-suono ogni sensazione si fa sempre più intensa. La carezza del vento alle foglie, il cinguettio degli uccelli, le suole che toccano e si alzano dal terreno, la goccia di sudore che attraversa il volto, i muscoli al tuo servizio. Ti espandi con il ritmo del tuo respiro, la mente ha abbandonato i pensieri.
Niente fitte, niente dolori, le gambe potrebbero reggere km così i tuoi polmoni. La stanchezza solo un concetto.
Le tue percezioni si ampliano, senti vivere ogni cosa e tu diventi parte del tutto.
Stai fluendo tra lo spazio e il tempo e un mix di senso di fiducia, soddisfazione, felicità attraversa ogni tua cellula. Quasi potresti definirti potente.
Sono finalmente valse a qualcosa quelle ore di allenamento, fatiche, dolori che hai seminato lungo il parco.
In questa situazione tu hai avuto quello che letteralmente si chiama “esperienza di picco”.
Se non corri, potrebbe esserti successo facendo qualsiasi altra attività, davanti ad un pubblico, parlando con una amica o con il partner, dipingendo, scrivendo, cantando.
Sono quei momenti in cui la tua mente è totalmente assorbita dall’attività che stai praticando che ti dimentichi di te stesso/a, delle persone, dei pensieri negativi agendo senza sforzo e sentendo un maggiore senso di consapevolezza, di presenza…sei nel famoso “qui ed ora”.
Sono quei momenti in cui ci si sente soddisfatti, felici!
Per fare ora il punto della situazione devo citare un signore di oltre 2000 anni fa, il greco Aristotele, che giunse a due conclusioni importantissime. La prima, forse non ti sorprende, che l’uomo vuole essere soprattutto felice. La seconda, forse ti sorprende, che la felicità non può essere identificata con il piacere.
Per intenderci il piacere è passivo come: guardare la tv, farsi fare un massaggio. Mentre lo stato di flow è uno stato attivo sotto il completo controllo della persona che lo vive.
E sulla base di ciò, negli ultimi decenni questo “status” è diventato il focus delle ricerche degli psicologi della positività.
Il precursore fu il dottor Csikszentmihalyi che negli anni ‘70 diede il nome a questo stato in cui proviamo felicità e lo chiamò Flow, flusso. Siamo dunque nel flusso dunque quando “ci si occupa di una attività che si è scelti da sé e che non annoia (boreout) né stimola eccessivamente o stressa (burnout), che ha uno scopo ben definito e delle quali si hanno informazioni certe”.
Una domanda per te a questo punto.
Attori, sportivi, medici, grandi artisti sono soliti descrivere la felicità come conseguenza di una attività spesso stancante e impegnativa. Praticamente contraddicono l’opinione comune che ha a che fare con il relax, mancanza di tensione e così via. Tu cosa ne pensi?
Ma prima di rispondere…
Hai mai raggiunto lo stato di flow?
Se no lo hai mai raggiunto e vuoi raggiungerlo spesso, ti propongo questi semplici passi:
Se ti è piaciuto l’articolo, Condividilo!
Felice flow!
Per fissare un primo appuntamento puoi scrivermi un'e-mail all'indirizzo davide.algeri@gmail.com o contattarmi al numero +39 348 53 08 559.
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi sul mio account personale di Instagram, sulla Pagina Ufficiale Facebook di Psicologia Pratica o nel Gruppo di Psicologia Pratica. © Copyright www.davidealgeri.com. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su altri siti internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione concessa da Davide Algeri e con citazione esplicita della fonte (www.davidealgeri.com). E’ consentita la riproduzione solo parziale su forum, pagine o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte. E’ altresì vietato utilizzare i materiali presenti nel sito per scopi commerciali di qualunque tipo. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.