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2 Novembre 2011Aspetti psicologici del fenomeno del settarismo
Milioni di italiani, ogni anno, si rivolgono a maghi o fattucchiere per chiedere un consulto in amore, lavoro, salute, e altre migliaia cadono nelle mani di sette, di pseudo-sette o dei nuovi movimenti religiosi, alla ricerca di una scorciatoia per trovare risposta alle domande a carattere esistenziale. Spesso i mass-media riportano storie drammatiche di persone che, seguendo “falsi profeti”, hanno perso soldi, lavoro e famiglia. Ma tutto questo non sembra fermare il fenomeno che, con la caduta delle ideologie, sta conoscendo il suo periodo di splendore. Per citare alcuni dei movimenti più celebri e noti, si può far riferimento ai Mormoni, ai culti magico-esoterici Damanhur, Succursale Basmaji, Sai Baba, Reiki, il satanismo e la magia nera, la chiesa di Scientology e Silva Mind Control. Inoltre c’è un crescente aumento delle psico-sette, legati a fenomeni di psicoterapia selvaggia o a percorsi finalizzati a conoscere meglio se stessi che si stanno affermando nelle palestre, nei centri estetici e di benessere.
La psicologia di coloro che aderiscono a una setta è stata spesso dimenticata, o poco attentamente indagata. In anni recenti, tuttavia, l’interesse scientifico per i gruppi settari e la nostra capacità d’indagare sul loro impatto emozionale sono progrediti notevolmente. Già Freud scrisse della natura contagiosa dei gruppi coesivi, ma il suo contributo in questo campo non conobbe la fortuna dei suoi studi sulla psicologia individuale.
Oggi, attraverso la ricerca psicologica, che si basa su una ben controllata quantificazione del comportamento osservabile, si è potuto maggiormente indagare questi fenomeni, utilizzando un’osservazione partecipata all’ interno di alcune tra le sette più conosciute.
I dati che emergono, ad una prima analisi, riguardano il fatto che, tra i seguaci delle sette, si riscontrerebbe una forte coesione sociale e anche un minor livello di angoscia, dopo l’adesione al gruppo. Il benessere psicologico dell’individuo, che diventa adepto, deriverebbe quindi dai legami sociali che vengono percepiti all’interno del gruppo, con altri membri: l’individuo si sentirebbe infatti parte di un gruppo “famigliare”, sperimentando approvazione nell’aderire ai principi del gruppo. I bisogni psicologici, su cui si fondano le sette, sarebbero quindi quelli relativi all’accettazione sociale che si ritrova all’ interno del gruppo, in cui si crea una forte unità sociale, capace di esercitare quindi una notevole influenza su pensieri e azioni dei seguaci stessi.
Ma chi sono i seguaci delle sette e perché vengono reclutati?

Come le sette manipolano gli adepti?

Il panorama delle sette è molto vasto e va attentamente indagato. Anche nella nostra realtà sociale il fenomeno del settarismo è piuttosto diffuso e a volte, come confermano i fatti di cronaca, anche pericoloso, proprio per tutti questi delicati aspetti psicologici che possono far sì che la vittima si trasformi a sua volta in carnefice.
SOS ANTIPLAGIO Informazione e prevenzione sulle sette, nuovi culti e di ascolto, aiuto ed indirizzo presso consulenti o strutture appropriate, delle persone e dei familiari vittime di maghi, santoni, guru, chiromanti, operatori dell’occulto e di quanti operano il mestiere di ciarlatano.
Bibliografia
- In “Psicologia collettiva e analisi dell’Io” trattò di queste forze in termini di «reazione primitiva di solidarietà del gruppo» e disse che «qualcosa opera indubbiamente sotto forma di compulsione a fare come gli altri, a rimanere in sintonia con la maggioranza».
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