Se cominciassimo a chiedere in giro cos’è che le persone aspirano nella vita, probabilmente molte di esse ci risponderebbero che vorrebbero sentirsi realizzate.
L’autorealizzazione consiste in pratica nell’essere soddisfatti di se stessi e poter sviluppare le proprie potenzialità. Ma facciamo un passo indietro, prima di autorealizzarci dobbiamo aver soddisfatto i bisogni più primari. Abraham Maslow famoso psicologo statunitense, propose una piramide dei bisogni che si muove dai bisogni biologici fondamentali verso motivazioni psicologiche più complesse, che però diventano importanti solo dopo che i bisogni fondamentali sono stati soddisfatti. I bisogni di un livello devono essere soddisfatti, almeno in parte, prima che quelli del livello successivo diventino determinanti per l’azione. Soltanto quando si possono soddisfare i bisogni fondamentali l’individuo avrà facilmente tempo ed energia per dedicarsi agli interessi intellettuali. La motivazione più elevata, l’autorealizzazione, può venire soddisfatta solo dopo che tutti gli atri bisogni sono stati soddisfatti.
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Maslow, decise di studiare gli autorealizzatori, uomini e donne che avevano fatto un uso eccezionale delle loro potenzialità. Cominciò a studiare uomini e donne illustri come Spinoza, Thomas Jefferson, Abraham Lincoln, Albert Einstein, Eleonor Roosevelt.
In questo modo egli fu in grado di creare un quadro completo di una persona autorealizzata.
Maslow estese poi il suo studio ad una popolazione di studenti universitari. Una volta selezionati gli studenti che corrispondevano alla sua definizione di autorealizzatori, Maslow scoprì che questo gruppo apparteneva all’1% più sano della popolazione; questi studenti non mostravano segni di disadattamento ed utilizzavano con efficacia il loro talenti e capacità.
Molte persone vivono momenti transitori di autorealizzazione, che Maslow chiamava esperienze culminanti. Un’esperienza culminante consiste nel sentirsi felici e realizzati, uno stato di perfezione e di raggiungimento temporaneo degli obbiettivi, uno stato in cui non si lotta per raggiungere qualcosa ed in cui non ci si concentra su stessi. Le esperienze culminanti possono vericarsi con intensità diverse ad in diversi contesti: nelle attività creative, nel contatto con la natura, nei rapporti intimi con gli altri, nell’esperienza come genitori, nelle percezioni estetiche o nella partecipazioni ad attività atletiche.
Dopo aver chiesto a molti studenti universitari di descrivere qualsiasi esperienza che si avvicinasse ad un’esperienza culminante, Maslow ha tentato di sintetizzare le loro risposte: essi parlavano di interezza, perfezione, vivacità, unicità, naturalezza, autosufficienza e dei valori di bellezza, bontà e verità.
Ma quali sono i comportamenti che possiamo attuare per autorealizzarci? Maslow ne descrisse alcuni che secondo lui, potevano portare all’autorealizzazione:
Atkinson R., Smith E., Bem D.,(1996) Hilgard’s Introduzione alla Psicologia. Piccin Editori
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