
ChatGPT e psicopatologie: quali rischi?
27 Aprile 2025Non c’è bisogno di andare all’inferno per incontrare i demoni. Basta guardarsi dentro nei giorni sbagliati.
Cosa sono i demoni interiori?
I demoni interiori non sono creature soprannaturali: sono i nostri impulsi più oscuri, le emozioni represse, le paure taciute e i bisogni frustrati che, come ospiti invisibili, vivono dentro di noi. Escono allo scoperto quando meno ce lo aspettiamo, travestiti da rabbia, invidia, rancore, paura, desiderio incontrollabile o autocommiserazione.
Sono come lupi affamati che abbiamo nutrito senza rendercene conto. Crescono nei sotterranei della nostra mente ogni volta che evitiamo di affrontare una paura, ogni volta che soffochiamo un bisogno autentico o ingoiamo una delusione senza digerirla.
In quali situazioni si presentano?
I demoni interiori emergono:
- Quando siamo stanchi, vulnerabili o sotto stress.
- Quando tocchiamo aree irrisolte del nostro passato.
- Quando la vita ci mette di fronte a una perdita, un fallimento, un’umiliazione.
- Quando ci sentiamo minacciati nel nostro valore o nella nostra identità.
In queste situazioni, il nostro controllo conscio si indebolisce e lasciamo spazio agli automatismi emotivi, ai copioni inconsci che agiscono per noi.
Da dove derivano?
Ogni demone ha una storia. Spesso affonda le radici:
- Nelle esperienze infantili: ferite emotive mai guarite, modelli relazionali disfunzionali, bisogni non riconosciuti.
- Nei traumi: eventi che hanno congelato una parte di noi nel tempo.
- Nelle aspettative sociali: maschere imposte che reprimono ciò che siamo realmente.
- Nei meccanismi di difesa: abitudini inconsce nate per proteggerci, ma che oggi ci danneggiano.
Potremmo dire che i demoni sono le parti di noi che non sono state amate, comprese o ascoltate.
Come si manifestano?
Quando un demone prende il sopravvento, succede qualcosa di paradossale: smettiamo di essere noi stessi e diventiamo quella parte.
- La rabbia esplode in reazioni spropositate.
- L’insicurezza ci fa diventare aggressivi o manipolatori.
- L’invidia si traveste da sarcasmo o sabotaggio.
- La paura ci blocca o ci spinge alla fuga.
In quei momenti, la razionalità sembra spegnersi: agiamo in automatico, senza rendercene conto davvero.
Perché non riusciamo a fermarli?
Il motivo è semplice e spietato: non possiamo vedere il nostro stesso volto senza uno specchio.
Quando il demone si impossessa di noi, siamo dentro l’emozione, non fuori. Non c’è una distanza sufficiente per osservare, scegliere o interrompere il comportamento. È come essere travolti da una corrente: impossibile nuotare se non sappiamo di essere già sott’acqua.
Il nostro sistema nervoso, in stato di allerta, privilegia la sopravvivenza immediata rispetto alla riflessione. E così agiamo, spinti dalla forza di un copione antico, senza il filtro della consapevolezza.
Non ci possiamo guardare dall’esterno
Essere invasi dai nostri demoni significa perdere la capacità di osservare noi stessi. È un fenomeno che potremmo chiamare “cecità emotiva“: siamo talmente immersi nell’impulso da non poterlo vedere come qualcosa di separato da noi.
Chi è dentro la tempesta non può descriverla.
Per questo spesso è solo dopo, a mente fredda, che riconosciamo ciò che è successo. Ma a quel punto il danno è già stato fatto: parole ferite, decisioni impulsive, silenzi pesanti.
Strategie per bloccare i demoni interiori
La buona notizia è che possiamo allenarci a riconoscere e gestire i nostri demoni interiori. Non per eliminarli — sarebbe illusorio — ma per non farci guidare da loro.
Ecco tre strategie pratiche:
1. Crea un “codice rosso” personale
Identifica i segnali precoci dell’arrivo di un demone: battito accelerato, tensione muscolare, pensieri ripetitivi, voglia improvvisa di reagire o fuggire. Quando li avverti, blocca l’azione. Anche solo respirare profondamente per dieci secondi può interrompere il pilota automatico.
Chi sa riconoscere la marea può evitare il naufragio.
2. Dai un nome al demone
Attribuire un nome al demone aiuta a separarlo da te. Non sei tu la rabbia, la paura o il rancore: sono visitatori temporanei. Puoi dire mentalmente:
Ecco la Rabbia che vuole prendere il volante.
Non sono io, è lei.
Questo piccolo atto di linguaggio genera una distanza psicologica che ti permette di osservare invece che agire.
3. Allena la “visione esterna” quotidiana
Ogni sera, per cinque minuti, rivedi mentalmente la giornata come se fossi uno spettatore di un film. Senza giudizio. Solo osservando. Questo esercizio di distacco emotivo sviluppa la capacità di auto-osservarsi in tempo reale.
Con il tempo, sarà come installare una videocamera interna: potrai vedere i tuoi demoni arrivare — e scegliere se seguirli o lasciarli passare.
I nostri demoni non sono nemici da sterminare. Sono parti ferite che chiedono di essere riconosciute senza essere assecondati.
Non possiamo impedirgli di bussare, ma possiamo imparare a non aprire la porta ogni volta.
Non vincerà chi è senza demoni, ma chi ha imparato
a ballare con loro senza farsi trascinare nell’abisso.
Bibliografia
- Siegel, D. J. (2021). La mente relazionale. Neurobiologia dell’esperienza interpersonale. Cortina Editore.
- Goleman, D. (2011). Intelligenza emotiva. Bur.
- Hanh, T. N. (2022). Spegni il fuoco della rabbia. Governare le emozioni, vivere il nirvana. Mondadori.
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