L’amore romantico: una questione solo umana?
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8 Agosto 2023Inutile girarci attorno: la favola del principe azzurro o della donna ideale non esiste, nella stragrande maggioranza dei casi. Eppure, nonostante questo, tendiamo a non scoraggiarci e a tentare comunque di avvicinarci a quel barlume di perfezione soggettivo tanto anelato.
Ed è proprio di questi standard ideali, costruiti ad hoc dalla nostra mente, che si è voluta occupare la psicologa Asuman Buyukcan-Tetik, insieme ad altri suoi colleghi, nello studio “Ideal standards, acceptance and relationship satisfaction: latitudes of differential effect”.
Quindi, dimostrato che per noi rivestono una così grande importanza, dovremmo chiederci, che impatto possono avere questi standard su di noi?
Quello che è stato scoperto sulle aspettative in amore è che sono talmente potenti da influire sul giudizio che si ha sulla propria relazione. Quindi, più saremo soddisfatti dai requisiti posseduti dalla nostra dolce metà, più saremo soddisfatti dalla nostra relazione. E viceversa, in caso contrario.
Non ci stupirà quindi sapere che è stato addirittura creato l’Ideal Standards Model (ISM) per classificarli.
Nella prima dimensione di tale modello troviamo aspettative quali il calore, l’affidabilità ed i livelli di intimità. Mentre, per quanto riguarda la seconda, ci si è occupati, invece, di tutto ciò che riguarda la passione, l’attrattività ed i livelli di vitalità che possono contraddistinguere una relazione. Infine, nella terza, si è posta maggior enfasi sullo status sociale nonché sulle risorse, del partner scelto.
E anche se, di primo acchito, le tre dimensioni possano apparire tutte egualmente importanti, è stato scoperto che valori quali il calore e l’affidabilità rivestivano una così grande importanza da poter essere ritenute dei forti predittori della soddisfazione in una relazione.
Certo è che è praticamente impossibile trovare soddisfatti congiuntamente tutti i criteri appena presentati e a trovare, di conseguenza, la cosiddetta perfezione.
E, anche qualora la trovassimo, purtroppo, questo utopico limbo durerebbe poco.
Sì, perché da quel punto in poi, non soltanto avremmo paura che altri ci possano rubare il tesoretto conquistato ma ci ritroveremmo anche a fare involontari e continui paragoni con le relazioni delle altre persone facenti parte della nostra vita, continuando così, ad alzare l’asticella delle nostre aspettative in amore e a mutarle nel tempo.
D’altronde non è forse vero che la vita ci pone costantemente di fronte ad un inesorabile cambiamento?
Per questo motivo, alla fine, siamo costretti a “crescere” e a fare i classici compromessi per cui accettiamo di buon grado che non tutti i nostri sogni diventino realtà. Anche se, dopotutto, non ci va poi così male.
Sembra, infatti, da uno studio antecedente a quello qui presentato, che anche sposare un individuo con solo la metà delle caratteristiche a noi congeniali, ci renderà comunque molto felici. Del resto, ciò che conta sono anche le nostre percezioni riguardo alle doti che il nostro partner possiede.
E quindi, dopo questa mia ultima affermazione, non mi resta che concludere dicendo:
“E alla fine, vissero imperfettamente felici e contenti”.
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