Con l’avvento della malattia di Alzheimer e più precisamente a partire dal momento della diagnosi che fornisce una conferma della presenza della patologia nella vita del soggetto, la famiglia si trova ad affrontare un momento di crisi all’interno del quale vengono messi in discussione i modelli relazionali fino a quel momento funzionanti (Bruce E., Hodgson S., Schweitzer P., 2003). La malattia, inoltre, si interfaccia inevitabilmente con un altro concetto, quello di salute, “una faccia che rivela il carattere della persona e la qualità delle relazioni di cui è parte” (Cigoli V., 2000).
Le reazioni alla malattia, pertanto, saranno diverse e correlate alla storia precedente, alle strategie già note utilizzate in passato per gestire le situazioni di crisi, alle pratiche di cura che nella famiglia sono connesse ai copioni familiari: chi fa cosa, quali sono i ruoli e le funzioni delle diverse persone.
L’isolamento sociale, l’investimento di energie che richiede la presa in carico del soggetto Alzheimer diventa così gradualmente crescente, al punto tale da privare il familiare a vivere degli spazi privati all’interno dei quali sperimentare i molteplici aspetti della propria personalità (Tamanza G., 1998). Accade spesso inoltre che il familiare si trovi in una situazione di stallo dove le sue capacità di coping utili a gestire la situazione si trovano bloccate. Al fine di supportare il familiare per far sì che quest’ultimo e di riflesso il paziente possano ottenere un miglioramento della qualità della vita, Vigorelli ha messo a punto i gruppi ABC. Essi si presentano come gruppi di auto aiuto simili ai gruppi di Balint, inizialmente concepiti per la formazione dal punto di vista relazionale di medici e infermieri, che cercano di far passare ai familiari, consigli pratici per imparare ad adottare l’approccio conversazionale e per fornire al familiare uno spazio nel quale poter condividere stati d’animo, sofferenze, problemi sperimentati, infatti, “Il carico emotivo dell’assistenza, l’emergere dei ricordi e dei desideri, sono troppo forti per riuscire a prendere le distanze e far attenzione solo all’uso della parola” (Vigorelli P., 2008).
Nella prima parte di una seduta di gruppo ABC, dunque, i soggetti vengono sollecitati dal conduttore a rendere partecipe il gruppo su problemi e difficoltà sperimentati nel corso della settimana con il malato. Le dinamiche di rispecchiamento e di coesione che si attivano sono tali da portare i partecipanti a cercare di trovare insieme nuove soluzione per la gestione dei problemi. Nella seconda sessione di gruppo, invece, il conduttore invita i partecipanti a ricordare episodi di vita quotidiana che testimoniano la difficoltà a dialogare col proprio congiunto malato per poi far passare e trasmettere con un linguaggio semplice e concreto i principi e le tecniche del conversazionalismo. Il gruppo ABC si pone l’obiettivo di rendere il familiare “curante esperto della parola”, per cui può non soltanto assumere un ruolo attivo nella gestione di una malattia generalmente vista come invalidante e fonte di frustrazioni, ma ha anche la possibilità di riappropriarsi di spazi di vita privati (Vigorelli P., 2008) ed il malato, continuerà a sperimentare la sensazione di sentirsi parte integrante della vita familiare.
Per fissare un primo appuntamento puoi scrivermi un'e-mail all'indirizzo davide.algeri@gmail.com o contattarmi al numero +39 348 53 08 559.
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi sul mio account personale di Instagram, sulla Pagina Ufficiale Facebook di Psicologia Pratica o nel Gruppo di Psicologia Pratica. © Copyright www.davidealgeri.com. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su altri siti internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione concessa da Davide Algeri e con citazione esplicita della fonte (www.davidealgeri.com). E’ consentita la riproduzione solo parziale su forum, pagine o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte. E’ altresì vietato utilizzare i materiali presenti nel sito per scopi commerciali di qualunque tipo. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.