La possibilità di individuare situazioni di abuso sessuale nei bambini tramite indicatori fisici e comportamentali è estremamente delicata. In primis, esistono pochissimi indicatori fisici di abuso, ossia pochissimi elementi che con certezza indichino che abuso sessuale c’è stato. Questi sono la presenza di malattia veneree, gravidanza e chiari danni alle mucose dei genitali che non siano attribuibili ad altre cause, quali infezioni, deformazioni congenite, ecc. Gli altri indicatori fisici sono indicatori di sospetto, e talvolta neppure di sospetto.
L’esame fisico del minore è basato essenzialmente sull’esame clinico generale e sull’esame obbiettivo locale delle regioni genitale, perigenitale ed anale. Questi accertamenti permettono, dove possibile, di acquisire elementi obbiettivi a conferma o meno dell’ipotesi di abuso. Si deve però ricordare che la molti bambini non presentano segni fisici di violenza dato che, spesso, l’abuso sessuale sui bambini, specie se molto piccoli, non consiste nella penetrazione ma in una serie di pratiche sessuali (baci, manipolazioni, carezze, rapporti orali, ecc.) che non danno l’opportunità di essere dimostrate a posteriori. Anche quando la violenza comprenda la penetrazione, ad esempio nel caso di vittime adolescenti, o nei casi in cui la manipolazione lasci comunque i suoi segni, capita che i minori vengano visitati quando ormai è trascorso molto tempo dall’abuso e i segni stessi non sono più riconoscibili. Per questo motivo è importante che la visita medica venga condotta al più presto, soprattutto se si suppone che la violenza sia stata perpetrata entro le 72 ore precedenti; oppure quando la vittima accusa sintomi quali perdite dai genitali, dolori, sanguinamenti. Se invece la violenza risale a settimane o mesi prima, l’accertamento medico perde il suo valore di urgenza, mentre risulta prioritario concedere maggiore attenzione all’approfondimento del racconto e alla valutazione psicologica della vittima.
Situazione ancor più incerta è quella relativa agli indicatori comportamentali. Questi al massimo possono essere considerati indicatori di sospetto, anche se tutti rappresentano forme di disagio che possono essere fatte risalire ad altre cause che niente hanno a che fare con l’abuso. In genere tali indicatori sono raggruppabili in quanto segue :
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Quindi è necessario, nello specifico:
Nonostante in questo articolo si sia sottolineata l’importanza della cautela nei casi di abuso, non bisogna dimenticare che tale fenomeno è ancor oggi sottostimato e silente e, del resto, purtroppo frequente, presente soprattutto in famiglia.
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