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7 Dicembre 2014Indice contenuti
Le basi per una buona disciplina
Molti genitori con cui ho lavorato tendono a descrivere la disciplina con frasi come “far vedere al mio bambino chi è il capo” oppure “fargliela pagare per i suoi errori”. Io credo invece che la disciplina andrebbe considerata come un metodo per educare e non un metodo per controllare il proprio figlio.
Il primo aspetto che chiedo ai genitori di prendere in considerazione è il seguente: prima di poter usare la disciplina con i figli è fondamentale avere auto-disciplina nel comprendere il proprio bambino. Infatti comprendere il proprio figlio è tanto importante come amarlo. Provate a pensare quanti adulti si sono sentiti amati, ma non veramente capiti come bambini.
Una piccola nota prima di cominciare: con conseguenze mi riferisco a rinforzi e punizioni. I rinforzi sono tutto ciò che aumenta la probabilità che il bambino ripeterà quel comportamento in futuro. Sono esempio quindi di rinforzo le lodi, il dare una caramella perché si è comportato bene, concedere la tv dopo che ha fatto i compiti, ecc. Le punizioni sono tutto ciò che al contrario fanno diminuire la probabilità che il bambino ripeta quel comportamento. Sono ad esempio punizioni togliere il giocattolo preferito per un pomeriggio dopo un capriccio, non dare il gelato se non ha mangiato tutta la minestra, ecc.
6 strategie intelligenti per la disciplina del tuo bambino
Ecco 6 strategie che potranno facilitarti nella disciplina di tuo figlio:
- Sii un buon esempio. Che ti piaccia oppure no, tu genitore sei un modello per il tuo bambino. Se vuoi insegnare a tuo figlio che essere rigidi non lo aiuterà a risolvere problemi, non essere tu per primo rigido. Ricorda che l’urlata dell’adulto equivale a un capriccio di un bambino. E’ davvero questo l’esempio che vuoi dare a tuo figlio?
- Sii coerente. La coerenza è un punto centrale per la disciplina. Se usi le fresi “se, allora” (esempio: se fai i compiti, avrai il gelato a merenda), devi poi assicurarti di rispettare la seconda parte dopo aver verificato che la prima parte è avvenuta. Ovviamente tutti a volte commettono errori qualche volta e quindi non mantengono la promessa fatta. L’importante è però cercare di rimanere il più coerenti possibili in quanto questo permette di conservare energie perché ciò porterà a una drastica riduzione dei comportamenti problematici.
- Cerca di capire che cosa alimenta il comportamento provocatorio di tuo figlio. Per poter usare le conseguenze è fondamentale comprendere perché’ il tuo bambino si comporta in quel dato modo. Infatti punizioni e rinforzi senza una logica non funzionano da soli e anzi creano confusione nel bambino e quindi nel suo comportamento.
- Tenere fuori le emozioni. Quando fornite rinforzi o, ancora di più, punizioni, dovete essere fermi e non controllanti ma soprattutto, dovete restare calmi. Se cominciate a pensare che state insegnando al vostro bambino un comportamento adeguato e non costringendolo con la forza a comportarsi in un certo modo, allora riuscirete a trovare la strada per stare calmi e non farvi prevaricare dalle emozioni.
- Usa le conseguenze che creino una logica. Chiedi a te stesso: “Mio figlio è consapevole che ha fatto qualcosa di sbagliato? Capisce fino a che punto crea un problema comportandosi così?” Togliere privilegi ai bambini (come ad esempio il tablet o la tv) quando siamo frustrati ci fa sentire meglio al momento, ma dopo?
- Assicurarsi che le conseguenza vengano sulla scia del comportamento. La famosa frase “aspetta quando papà sarà a casa stasera” è un cattivo approccio. Le conseguenze date in ritardo creano una situazione in cui il bambino evita maggiormente di prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Le conseguenze immediate, cioè subito dopo il comportamento, sono molto più efficaci.
Approfondimenti
- Gordon, T. (2014) Ne’ con le buone, ne’ con le cattive. Bambini e disciplina.
- Wyckoff, J., Unell, B. C., Uggè, M. G. (2008) Disciplina con affetto.
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