Sulla scia dei successi sempre più crescenti e della dimostrazione dell’efficacia della terapia online, diversi sono i modelli psicoterapeutici tradizionali che si stanno in un certo senso “convertendo” e che stanno iniziando ad optare per lo strumento multimediale come supporto di fondamentale importanza nel sostegno ai pazienti.
In particolare tra le terapie di gruppo, negli Stati Uniti, vi è la tendenza ad avvalersi della Cybertherapy in chat, che mostra caratteristiche simili alla reale terapia di gruppo condotta faccia a faccia.
Uno studio condotto da Suler nel 2000, ha permesso di creare un modello sulla base del quale è stato possibile classificare le diverse modalità di terapia on line:
Operando una distinzione tra le modalità asincrone (e-mail, diari di bordo) che non permettono una comunicazione immediata tra i partecipanti alla terapia e modalità comunicative sincronizzate come la chat, le conferenze audio-video ed i messaggi istantanei, la chat di gruppo si è dimostrato il mezzo virtuale in grado di poter trasferire senza molte difficoltà molte delle carattetistiche tipiche del setting psicoterapeutico di gruppo.
Prima di tutto i membri (in genere 3-15 persone) hanno modo di incontrarsi in tempi e date predeterminati con la “presenza” del terapeuta e del Co-terapeuta, qualora previsto.
L’interazione tra gli utenti prende luogo nella “chat room” all’interno della quale i soggetti possono comunicare simultaneamente, creando dunque una vera e propria interazione, primariamente verbale e supportata per l’espressione delle emozioni dall’uso degli emoticon o di parole onomatopeiche (argh, hmmmm).
Uno studio di processo condotto da Barak e Wander-Schwartz nel 2000, nonostante il campione della loro ricerca sia considerato esiguo, ha fatto emergere un elemento ancor più rilevante rispetto alla qualità della terapia di gruppo in chat: mettendo a confronto un campione di pazienti sottoposti a terapia di gruppo on line con un campione sottoposto a terapia reale. I due studiosi notarono come variabili quali la programmazione della cadenza delle sedute e la connessa percezione di impegno, il sentimento di coesione e sentirsi parte di un gruppo, l’espressione delle emozioni e di indipendenza, fossero presenti in entrambi i formati. L’analisi dei trascritti delle sedute svolte in chat, inoltre, confermarono ulteriormente l’andamento e lo sviluppo positivo della terapia come testimoniato dai messaggi caratterizzati da empatia, apertura e sostegno reciproco tra i partecipanti.
Ancora pochi sono gli studi condotti su questo versante ma i risultati attualmente indicano quante potenzialità racchiuda l’uso controllato del web.
Fonte: L’efficacia clinica delle psicoterapie di gruppo
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